Addio a Vettriano, “il pittore degli istanti”, di origine italiana

di Claudia Izzo-

Mentre a Bologna, nelle sale di Palazzo Pallavicini è in corso, per la prima volta in assoluto in Italia, una mostra dedicata a Jack Hoggand alias Jack Vettriano, di circa 70 opere fruibile fino al 20 luglio, l’artista è stato trovato morto a 73 anni,  nella sua casa di Nizza.

Jack Hoggand è di origini italiane, il suo nome d’arte, Vettrieno appunto, è il cognome di sua madre, figlia di un emigrante di Belmonte Castello, in Ciociaria, che lasciò l’Italia per lavorare in Scozia come minatore.

Jack Hoggan nasce il 17 novembre 1951 a Methil, Fife, cittadina industriale scozzese, in una famiglia legata all’estrazione del carbone. Iniziò a 10 anni a lavorare per contribuire alle finanze familiari. Al mondo artistico si avvicinò da autodidatta studiando le tele degli scozzesi Samuel Peploe e William McTaggart che osservava per ore alla galleria Kirkcaldy di Fife.

A dedicarsi alla pittura iniziò appena una fidanzata gli regalò pennelli e acquerelli per i suoi 21 anni; la mostra di esordio si ebbe  nel 1988 presso la Royal Scottish Academy, durante la quale già nel primo giorno di esposizione  Vettriano vendette le sue due opere. Il suo successo coincise con la fine del suo matrimonio e con il suo trasferimento a Edinburgo dove divenne Vettriano.

 

The singing butler

Il pittore scozzese, come pochi negli ultimi tempi, è riuscito a tracciare la sconvolgente trasposizione su tela dei nostri tempi, delle nostre solitudini, dei nostri sogni, dei nostri silenzi, del nostro bisogno di complicità.

Crudo, diretto, le sue opere ci parlano di luce e di buio, ci impongono scene di nudo con eleganza, sensualità mai stridente; ci propongono la musica del mare, se a danzare è l’amore come nella sua opera più famosa,  The Singing Butler, venduta nel 2004 all’asta per 744.500 sterline.

Ci invitano alla riflessione, le sue opere, all’introspezione, a vivere gli istanti con consapevolezza, definendo bene ruoli e contenuti,  come lui stesso ha ben definito ogni tratto che non è mai soggetto a fraintendimento o confusione.

Tutto nei suoi dipinti è dunque magistralmente definito, come definito è il suo sentire, il suo comunicare.

 

Il suo sguardo pulito ci riporta immagini pulite, mai sbavate, vere, autentiche.

Il suo tratto sembra essere un invito ai suoi fruitori a cercare sempre la verità di tutto: luoghi, persone, istanti. Un monito a cercare la pienezza, la realtà sempre. La verità in tutto ciò che ci circonda.

Anche se ciò dovesse comportare la scelta della solitudine.

Vettriano sembra indicarci la strada: o si balla sulla battigia nel pieno dell’amore, consapevoli della profondità delle emozioni,  o meglio soli e riflessivi.

Così, istante dopo istante, Jack Vettriano ha cantato la vita.

 

 

 

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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