28 Giugno: compleanno di Luigi Pirandello, punto di svolta nella Letteratura e nel teatro

di Giuseppe Esposito

Presso Agrigento, chiamata all’epoca Girgenti, nasce il 28 giugno 1867, in una località detta Caos, uno degli autori più famosi ed originali del Novecento italiano e non solo: Lugi Pirandello.

Dopo di lui la narrativa e, soprattutto, il teatro non furono più gli stessi. Egli ebbe il coraggio di scrivere e di rappresentare cose che nessun altro, prima di lui aveva osato.

Il suo successo in vita fu tale, che ancora oggi è uno degli autori più letto e rappresentato.

Nel 1889 si laurea in Lettere a Roma, poi si trasferisce a Bonn, dove prende un’altra laurea con una tesi sul dialetto della sua città natale, Girgenti.

Tornato in Italia, si stabilisce a Roma e comincia a collaborare con varie riviste che gli pubblicano le sue prime novelle.

Nel 1904 esce il suo primo romanzo: “L’esclusa”, nel 1902 esce “Il turno”.

Il 1903 è un anno terribile: l’allagamento della miniera di zolfo del padre causa la rovina della famiglia e, contemporaneamente la moglie Maria Antonietta, comincia a manifestare i primi sintomi della malattia mentale che la costringerà a passare la vita intera in una casa di cura.

Eventi questi, il dissesto e la follia, che saranno poi sempre presenti nelle sue opere.

Le ristrettezze economiche inducono Pirandello a intensificare la sua attività letteraria.

Appartengono a questo periodo i suoi romanzi più noti: “Il fu Mattia Pascal” del 1904, “I vecchi e i giovani” del 1909, “Suo merito” del 1911 ed infine “Quaderni di Serafino Gubbio operatore”, che segna la nascita del suo interesse anche per il cinema, allora nascente.

Inizia, dopo la guerra, a scrivere per il teatro, usando sia l’italiano che il dialetto di Girgenti.

Se i romanzi lo avevano fatto conoscere ad un vasto pubblico, il teatro gli darà una fama internazionale

In realtà la prima rappresentazione, data a Roma dalla compagnia di Dario Niccodemi, con interpreti di prestigio come Vera Vergani e Luigi Almirante, al teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921, fu un fiasco clamoroso. Il pubblico prese ad inveire contro l’autore sia in teatro che fuori e si giunse anche allo scontro fisico tra i suoi sostenitori e i detrattori.

Per fortuna successivamente l’opera fu rappresentata, l’anno successivo a Milano ed ottenne un successo eccezionale. Essa fu ripresa anche all’estero e fu l’inizio di una parabola ascendente culminata con l’assegnazione del premio Nobel, assegnatogli nel 1934.

Nel frattempo aveva raccolto tutte le sue novelle in un volume dal titolo: “Novelle per un anno” pubblicato nel 1926.

In quello stesso anno pubblicò il romanzo “Uno nessuno e centomila” che sarà anche l’ultimo.

La morte lo colse a Roma il 10 dicembre 1936.

L’elenco delle sue opere è lunghissimo e comprende 15 novelle, 7 romanzi, 24 opere teatrali e 8 raccolte di poesia.

Molte furono le trasposizioni cinematografiche delle sue opere e, a partire dal 1920, la sua filmografia annovera circa quaranta titoli. Il più recente è “La stranezza”, realizzato nel 2022 dal regista Roberto Andò e ispirata ai Sei Personaggi in cerca d’autore”.

Ma anche la lirica trasse spunto dai suoi scritti e, fino ad oggi sono state realizzate ben sei opere.

La traccia lasciata dunque da Luigi Pirandello nella cultura mondiale pare essere indelebile, come quella di pochi altri autori.

 

Giuseppe Esposito

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