Carlo III incoronato
di Giuseppe Esposito-
La cerimonia dell’incoronazione di Carlo d’Inghilterra, trasmessa dall’Abbazia di Westminster, sabato 6 maggio, ha avuto milioni di spettatori.
Uno spettacolo anacronistico, un rituale fuori del tempo, una pompa, uno sfarzo che stride profondamente, soprattutto per quello che nel nostro mondo sta accadendo. Una moltitudine di uomini ha assistito allo spettacolo, con curiosità, forse, ma come si assiste ad una fiction. E della fiction lo spettacolo aveva tutti i caratteri. Per questo, forse, le coscienze non si son sentite offese, perché, inconsciamente tale è sembrata la cerimonia,
Eppure, stando ai sondaggi vi è in Inghilterra ancora buona parte della pubblica opinione che tiene molto alla monarchia nonostante gli scandali e le eccentricità che caratterizzano da tempo i membri della Royal Family. C’è chi li ha definiti ” ignoranti in grado di parlare di null’altro che di cani e cavalli”, per altri sono “veri e propri parassiti”
Il sovrano del Regno Unito è oggi una mera figura di rappresentanza dovendosi astenere da ogni intervento nella vita politica del Paese e dovendo mantenere una posizione di equidistanza dai partiti. L’atto ufficiale più importante è il discorso della Corona che Carlo pronuncia ogni anno, ma il testo è redatto dal governo, si limita a leggerlo.
Il Re sembrerebbe, insomma, un inutile e costoso orpello, eredità di un passato oramai sepolto. Un recente sondaggio, condotto tra i giovani tra i 18 ed i 25 anni di età, rivela che il 41% di essi preferirebbe un capo di stato eletto e con maggiori poteri di quelli di un sovrano esclusivamente decorativo.
La cerimonia cui sono stati invitati numerosissimi Capi di Stato di ogni parte del mondo è stata, a ben vedere, leggermente patetica. Carlo è arrivato a cingere la corona quando forse, oramai, forse nemmeno ci sperava più. Al momento di salire al trono, egli, nato il 14 novembre 1948, ha quasi raggiunto le 75 primavere. Il rischio che non vi arrivasse mai è stato per lungo tempo concreto. Non erano pochi coloro che avrebbero preferito vedere sul quel seggio William, figlio suo e di Diana Spencer.
Su quella parte di opinione pubblica ha probabilmente influito la storia del suo matrimonio con Lady D, fatta assurgere dalla stampa popolare mondiale al ruolo di icona pop, eroina a grazie soprattutto alla sua tragica fine, troppo spesso attribuita alle manovre di Buckingham Palace.
La relazione di Carlo con Camilla Parker Bowles era nota da sempre ed al matrimonio con la Spencer l’attuale Re vi arrivò forzato dalla Corte. Tuttavia il legame tra Carlo e Camilla, i cui risvolti spesso hanno alimentato il gossip dei rotocalchi, è stato tenace ed ha portato oggi Camilla a sedere sul trono d’Inghilterra.
Camilla è Regina del Regno Unito, titolo reale a cui nemmeno il marito della defunta Elisabetta giunse mai: egli restò per sempre principe consorte, e si fregiò del solo titolo di principe di Edimburgo, famoso per le sue innumerevoli gaffes commesse in giro per il mondo.
Carlo, conscio di dover attendere assai a lungo per salire al trono, si è dato, ad un certo punto della vita allo studio, appassionandosi all’ambientalismo.

Creative Commons Attribution 4.0
King Charles and Queen Camilla in the Gold State Coach 2023.jpg
Molti si sono sentiti inteneriti nel vedere Carlo e Camilla, due anziane persone a cui veniva posto sul capo un oggetto pesante, assomigliante ad una strana scultura moderna. Molti avranno pensato che , proprio data l’età, il regno del quarantesimo sovrano del Regno Unito possa essere breve, ma è invece è bene che si ricredano. Un sondaggio recente ha, infatti sottolineato che i Windsor vivono ben 26 anni più della media dei loro sudditi. Il che potrebbe essere dovuto al loro DNA, alla vita tranquilla e spensierate che essi conducono ed alle migliori cure di cui possono disporre. Si pensi che la regina Mary morì all’età di 104 anni, Filippo a quasi cento ed Elisabetta a 96. Dunque il non più giovane Carlo III potrebbe avere davanti a sé un ventennio abbondante di regno.
Successivamente può anche darsi che il Paese si avvii verso una forma di governo repubblicana. E per molti sarebbe anche giusta la fine di una monarchia che spreca fiumi di denaro in rituali inutili e fuori del tempo, lasciando dunque il passo ad una forma di governo più moderna.
Si pensi che in questa Inghilterra del dopo Brexit, afflitta da un’inflazione che viaggia intorno al 10% ed in cui centinaia di migliaia di lavoratori scendono in piazza a reclamare un salario migliore, il governo ha speso, senza batter ciglio la bellezza di 100 milioni di sterline, pari a 114 milioni di euro per la cerimonia di in coronazione. Una cerimonia, al cui confronto i costi di una vera fiction impallidiscono.
