Donne si, ma tutto l’anno
-di Claudia Izzo
Questa giornata dedicata alle donne troverebbe le sue radici nell’episodio del 1908 in cui delle operaie di una industria tessile protestarono per le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse e il proprietario bloccò le porte della fabbrica per evitare di farle uscire. Divampato un incendio, morirono 129 donne. Fu Rose Luxemberg a battersi per tenere vivo il ricordo.
Oggi il mio pensiero è rivolto a donne meravigliose, quelle intrise d’amore, di profondità, di bellezza interiore, che profumano di grazia, quelle per cui dici “ce ne sono tante, ma non sono lei”, quelle che lasciano o hanno lasciato il segno: d’altri tempi, piccola, vestita di nero a ricordare un lutto, con le radici di una quercia e il coraggio di chi attraversa l’Oceano in cerca di giorni migliori; grande e forte a lavorare nei campi calabresi a crescere figli non suoi, per offrire un domani al suo bimbo in Svizzera a studiare; sola in un ospizio a ricordare la sua infanzia chiedendosi il perché di figli tanto egoisti; col cuore ricco d’amore a crescere figli e ad aiutare chiunque in difficoltà tenendo fortemente le redini del bene più caro, la famiglia, oltre ogni dolore; donne pronte a rinunciare a sogni e ambizioni per crescere figli; donne col volto deturpato da mariti che avevano sposato credendo nella favola; donne capaci di sfidare il mare e la morte con pancioni e con piccoli giocandosi una possibilità; donne sole a rimboccarsi le maniche per ricominciare sempre, ogni giorno credendoci di più; donne imprigionate da regimi perché il coraggio di una donna è infinito. Come il suo amore, quando ha la fortuna di trovare l’altra metà della mela.
Allora che siano mimose profumatissime, per ciascuna di noi. Ma tutto l’anno ricordando che… donne non si nasce ma lo si diventa (Simone de Beauvoir)…
