
E’ morto oggi, in provincia di Firenze, ad 83 anni, il giornalista, fumettista, vignettista e regista italiano, Sergio Staino. Ex direttore dell’Unità, nato e cresciuto in provincia di Siena, dopo essersi laureato in architettura insegnò educazione tecnica in provincia di Firenze, vivendo a Scandicci.
Dalla sua matita è uscito il personaggio di Bobo, nel 1979 sulla rivista Linus. Suo alter ego, Bobo è stato protagonista delle sue vignette satiriche, quell’uomo grosso, calvo, con gli occhiali, un pò somigliante ad Umberto Eco. Bobo ha incarnato i desideri e le delusioni di molti militanti di sinistra e del suo stesso disegnatore.
Ha collaborato poi con Il Messaggero, l’Unità, fondò e diresse il settimanale satirico Tango e realizzò per Rai 3 il programma Teletango.Cielito lindo, diresse e sceneggiò il film Cavalli si nasce e Non chiamarmi Omar, realizzò Emme, “periodico di filosofia da ridere e politica da piangere”, supplemento settimanale dell’Unità.
Fino al 2017 ha diretto l’Unità quando, poi, in seguito allo sciopero dei giornalisti del giornale contro il piano di ridimensionamento del personale del 60% voluto dalla società proprietaria della testata, decise di rassegnare le dimissioni irrevocabili . Il 23 maggio, Staino venne nominato nuovamente direttore della testata, carica che mantenne fino alla definitiva chiusura del giornale, il 2 giugno del 2017.
Ha collaborato con La Stampa dove ogni sabato veniva pubblicata “La striscia di Bobo” con l’ Avvenire , Tiscali Notizie. Il Riformista.
Ricordiamo una sua vignetta, senza Bobo, in cui un integralista, imbracciando un mitra, dice: “Faremo a pezzi la vostra Europa”. E l’altro replica: “Illusi, ce la spezzetteremo prima da noi”.
Niccolò Caranti – Opera propria.CC BY-SA 3.0