Raimondo e il muro Christensen regalano i 3 punti alla Salernitana
di Sergio Del Vecchio-
Allo stadio Arechi è di scena la Cremonese, quarta in classifica e reduce da una striscia positiva con tre vittorie e quattro pareggi. A poche ore dalla chiusura del mercato di gennaio, con il DS della Salernitana Valentini impegnato soprattutto a sfoltire la rosa liberando giocatori che non rientrano nel progetto di Breda, la formazione odierna vede fuori squadra per scelta tecnica Juan Cruz Guasone e Torregrossa, mentre indisponibili sono Tello, Adelaide e Caligara, squalificati. In campo Christensen tra i pali, Bronn, Ferrari e Lochoshvili in difesa; Ghiglione, Stojanovic, Amatucci, Tongya e Njoh a centrocampo; il duo Raimondo – Cerri in attacco.
La squadra di Stroppa è schierata a specchio, con Fulignati in porta; difensori Antov, Ravanelli e Bianchetti; a centrocampo Zanimacchia, Collocolo, Majer, Vandeputte, Azzi; attaccanti Vazquez e De Luca.
Il primo tempo
La Cremonese parte con un atteggiamento prudente, preventivando una partenza offensiva dei padroni di casa. Majer viene subito ammonito per un fallo da tergo su Tongya a centrocampo. La Salernitana tuttavia è schierata piuttosto indietro rispetto all’area avversaria, Cerri, il terminale offensivo, è molto arretrato e la squadra fa fatica a trovare soluzioni offensive. Lochoshvili si sgancia spesso ma senza produrre cose significative, al 9’ fa un pessimo disimpegno al limite della sua area e nel tentativo di recuperare rimedia anche il giallo. Dal conseguente calcio piazzato, Vasquez calcia alto.
La Cremonese esce bene con un buon palleggio e riesce col passare dei minuti a recuperare metri e ad arrivare nei pressi della porta granata. Azzi al 14’ si produce in un’ottima azione personale sulla sinistra, il suo tiro finisce alto. La squadra di Stroppa sembra aver preso le misure agli avversari ed ora mantiene costantemente il pallino del gioco e il possesso palla. La Salernitana dal canto suo va meglio sulla sinistra, con Tongya che si allarga sulla fascia e cerca lo scambio con Njoh, male invece sulla destra, dove Stojanovic non è a suo agio come interno e Ghiglione è preoccupato di coprire la fascia dove Azzi imperversa.
Al 25’ Mayer apre per Azzi che fa una buona progressione sulla sinistra e crossa a tagliare l’area, l’accorrente Collocolo di testa sotto porta manda alto.
Alla mezz’ora i grigiorossi sono padroni del campo e fanno quello che vogliono. Stojanovic al limite dell’area avversaria perde banalmente una palla velenosissima che non viene sfruttata a dovere. Al 31’ Vandeputte riceve da Majer sulla sinistra e lascia partire un tiro cross ad effetto che solo il provvidenziale avvitamento di Christensen toglie dall’incrocio. 33’ altra chance per Collocolo che in area tira a colpo sicuro ma la difesa granata si salva in angolo. E’ un monologo. Al 34’ ci prova Majer questa volta da destra dalla distanza con un tiro insidioso che termina alto. La difesa granata barcolla ma non molla, Christensen è pronto nelle uscite, Ferrari tiene bene la marcatura di De Luca, rendendolo inoffensivo, a sinistra, dove nascono i maggiori problemi perché la Cremonese ha giocatori in grado sempre e comunque di andare al cross, Bronn e Ghiglione fanno quello che possono senza grosse sbavature. Davanti non va meglio, al 38’ Tongya prova a mettersi in proprio, si libera del suo marcatore e tenta il tiro, murato in angolo.
Al 40’, quando un brutto primo tempo granata si avvia alla conclusione, un episodio sembra cambiare le sorti della gara in modo inaspettato. Dal corner di sinistra il pallone viene deviato dal solito Cerri al centro dell’area dove Ferrari è appostato, il difensore si trova il pallone sul destro, controlla e tira col sinistro, Azzi è sulla traiettoria, il braccio destro è staccato dal corpo e impatta la traiettoria del tiro. L’arbitro Fourneau, richiamato dal VAR Luca Paieretto, indica il dischetto.
Dagli undici metri Cerri spiazza Fulignati ma, forse per troppa sicurezza, calcia male angolando troppo il tiro che finisce sul palo, attraversa tutta la porta evitando di colpire il portiere e finisce sul fondo. All’Arechi nonostante il bel pomeriggio di sole, piove sul bagnato.
Il secondo tempo. Il gol di Raimondo
Nella ripresa c’è Soriano al posto di Ghiglione, con Stojanovic che cambia lato del campo. La Cremonese riprende l’assalto all’area granata, il solito Azzi affonda a sinistra, fa tutto bene tranne il tiro, ma i giocatori di Stroppa mancano di quella determinazione e quel pizzico di cattiveria che serve a cambiare il risultato, inoltre con uno schieramento così alto, adesso che viene a mancare la freschezza del primo tempo, si aprono spazi per il contropiede della Salernitana.
E’ da poco passato il 10’, Tongya recupera un buon pallone sulla sua tre quarti ed è bravo a tenere palla e a lanciare Njoh sulla fascia sinistra. Il contropiede è fulminante. Il francese corre come un cavallo di razza verso l’area cremonese, alza la testa, vede Fulignati fuori dai pali e tenta l’azzardo, il tiro dalla distanza prende un effetto a uscire e centra il palo alla sinistra del portiere scavalcato dalla parabola, Raimondo ha seguito l’azione e a porta sguarnita la butta dentro. Esplode l’Arechi.
Per Stroppa è il momento di cambiare, fuori De Luca per Nasti, Zanimacchia per Johnsen, per spingere sulla fascia sinistra e fuori Collocolo per l’ex Bonazzoli, accolto da una bordata di fischi. Insomma una Cremonese a trazione anteriore per cercare il pareggio. Breda cambia Raimondo con Verde, scelta quantomai corretta perché ora serve attaccare gli spazi che inevitabilmente si creeranno.
La Cremonese va in forcing, ora si gioca ad una sola porta, ma l’azione più limpida alla mezzora è di marca granata. Soriano indovina una palla filtrante per Verde che arriva tutto solo a un passo da Fulignati, l’estremo difensore grigiorosso non si fa scavalcare, la respinta è di nuovo sui piedi dell’ex Spezia che allarga per Tongya, il suo tiro a colpo sicuro è deviato da Bianchetti e l’azione sfuma.
Il pericolo del 2 a zero scuote la squadra di Stroppa che però troverà sulla sua strada uno strepitoso Chistensen. Prima neutralizza con un’uscita a terra una palla pericolosa fatta sfilare al centro da Bonazzoli, poi toglie dalla porta un colpo di testa di Vasquez da distanza ravvicinata con un intervento che ricorda il Memo Ochoa delle parate migliori, poi mette in angolo un colpo di testa violentissimo di Johnsen, infine sale in cattedra su tiro da fuori sempre di Vasquez, teso e angolato, la deviazione in angolo è da campione. Dove non arriva il numero uno norvegese, ci pensa la traversa a respingere il colpo di testa di Antov, in mischia da calcio d’angolo.
Siamo ai minuti finali, il fortino granata resiste strenuamente, Cerri in attacco cerca sempre, spalle alla porta, il fallo avversario per guadagnare secondi, Azzi polemizza prima con un raccattapalle e poi con Verde, Bonazzoli tenta di dare un dispiacere ai suoi ex compagni, ma Christensen ancora una volta c’è, Verde lanciato verso la porta ha una seconda chance fermata di nuovo da Fulignati, Nasti segna il gol del pareggio grazie a una spinta evidente su Ferrari.
Finisce 1 a 0, una vittoria che fa morale ma non classifica per i tre punti delle dirette concorrenti, fa ben sperare però la tenacia con cui i granata hanno cercato e voluto la vittoria a tutti i costi, ma anche la tenuta atletica e mentale del secondo tempo. Una vittoria frutto di tante componenti. Anche stavolta, come contro la Reggiana, erano in tribuna il presidente e l’ex presidente della Salernitana. Ma non sarà che Iervolino porta bene?
