Il Venerdì Ri…leggiamo Poesia “passaporto. la pagella”
di Graziella Di Grezia-
Alzi la mano chi, giunti alla chiusura delle scuole, a giugno, non pensi anche solo per un attimo agli esami di terza media, o ancora all’ esame di Stato.
Una tappa per ognuno di noi che nel bello e nel brutto, nel ricordo e nella nostalgia, riporta il sapore di una estate unica che non ha nulla di simile con le precedentime che non avrà eguali nelle successive, quando gli esami universitari occupavano un ampio spazio estivo.
Per questa settimana ho scelto una filastrocca di Gianni Rodari, maestro della fantasia e poeta dell’infanzia consapevole.
Rodari è un autore che ogni tanto va riletto da adulti, perché le sue parole sembrano leggere, ma hanno peso.
“Il Paese delle Vacanze” è una poesia che parla al cuore dei bambini e degli adolescenti, ma strizza l’occhio anche a noi grandi. Perché chi non ha bisogno, ogni tanto, di sapere che da qualche parte c’è un “paese” in cui si arriva con una pagella, dopo la fatica? Un luogo in cui si lavora giocando, dove ogni giorno è domenica?
Rodari scrisse questa filastrocca nel 1960, ma sembra disegnata per questo preciso istante dell’anno, quando ci si trova sul confine tra la fatica dell’impegno e la promessa del riposo.
L’autore
Gianni Rodari (1920–1980), nato a Omegna, fu giornalista, insegnante, scrittore, partigiano. Ma soprattutto fu un uomo che seppe ascoltare l’infanzia, e darle voce. Vinse nel 1970 il prestigioso Premio Andersen per la letteratura per ragazzi, e le sue Filastrocche in cielo e in terra sono ancora oggi un testo ricco di leggerezza e profondità.
Diceva:
“Tutti gli usi della parola a tutti: non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo.”
Ed è proprio con questa visione educativa e liberatoria che Rodari scrisse anche per il “dopo”: dopo le interrogazioni, dopo i voti, dopo il giudizio.
Lui sapeva che l’infanzia è il seme di ogni futuro ed è il punto di partenza di una età adulta consapevole e sana.
Una filastrocca che non è solo per bambini
“Il Paese delle Vacanze” è una poesia intelligente. Ci ricorda che la scuola non è un castigo, ma un trampolino; che l’impegno ha un senso, se poi si accompagna alla leggerezza; che serve sempre un premio, anche simbolico, per il proprio sforzo.
E che le vacanze arrivano, prima o poi, anche per noi che la scuola l’ abbiamo lasciata da un pezzo.
E ora rileggiamo:
Il Paese delle Vacanze
di Gianni Rodari
Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.
