“I Sigilli dei Papi”: la mostra presso l’Archivio di Stato di Salerno

E’ in corso presso l’Archivio di Stato di Salerno, nel cuore del centro storico, una interessante mostra “I Sigilli dei Papi”, inaugurata sabato scorso 17 maggio.  Curata dal Prof. Salvatore Amato, Direttore dell’Archivio e dal Dott. Alessio Scarpa, ricercatore nel campo della sfragistica pontificia, la mostra, allestita all’interno della Sala Bilotti, è stata promossa dal Centro culturale studi storici di Eboli, da Banca Campania centro e dalla Fondazione Cassa Rurale di Battipaglia con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Salerno e l’Università degli Studi di Salerno. La mostra intende descrivere l’universo della diplomazia pontificia mediante un’ampia collezione di sigilli papali in cera, metalli preziosi e piombo. E’ il frutto di una profonda ricerca effettuata dal Dott. Scarpa che ha presentato, inoltre, anche un suo libro dal titolo “I Sigilli dei Papi” dove si descrive l’evoluzione tecnica e dei vari strumenti per la realizzazione del sigillo e le fasi storico-politiche che hanno inciso nel processo di trasformazione dei sigilli stessi. L’esposizione dunque ci descrive, attraverso una selezione di sigilli papali, quella che è stata la metamorfosi storico-giuridica della cancelleria pontificia. Il sigillo diviene una sorta di chiave di accesso alla storia della Chiesa e del papato, risultando, di fatto, un vero e proprio punto focale che esplica le varie vicende del papato e i rapporti che tale Autorità aveva con la Chiesa stessa, attraverso anche l’affascinante evoluzione artistica del sigillo stesso. Come ben ci descrive il Dott. Scarpa, già nel VII secolo d.C, con Papa Adeodato I, ritroviamo l’uso dei sigilli in piombo con forma non ancora ben standardizzata. Il sigillo, all’epoca, era inciso all’interno dell’anello episcopale del Pontefice e si utilizzava per vidimare documenti ufficiali e lettere private del Papa. Sul sigillo veniva inserito, inizialmente, il nome del Pontefice sotto forma di monogramma, poi in seguito per esteso fin quando, dall’XI secolo compaiono, sempre incise, le figure si San Pietro e San Paolo. Dal Pontificato di Papa Pasquale II (1099-1118) il sigillo si standardizza come forma e ritroviamo quello pendente in piombo che riporta sul retro i volti di San Pietro e Paolo.  Con Papa Clemente IV si utilizza, per la prima volta, l’Anello del Pescatore, che è un sigillo che presenta il nome del Pontefice accompagnato dalla figura di San Pietro posto su una barca intento a ritirare le reti della pesca. A partire da Papa Gregorio XVI (1831-1846) tale sigillo risulta costituito da un timbro rosso tondo e inchiostro oleoso rosso. I sigilli poi diventano di tre tipi ben distinti: il sigillo a piombo (la Bulla), l’Anello del Pescatore (Anulus Piscatoris) e il Sigillo Privato con stemma del Pontefice e il suo nome.

La mostra “I Sigilli dei Papi” è visitabile il lunedì e venerdì dalle 8:30 alle 13:30, il martedì, mercoledì e venerdì dalle 8:30 alle 17:00.  Si concluderà venerdì 30 maggio.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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