Concluso il Premio Letterario Città Cava de’Tirreni, con l’arch Alfano cultura e partecipazione nella città metelliana
E’ con grande passione, professionalità ed eleganza che Maria Gabriella Alfano porta avanti il Premio Letterario Città Cava de’ Tirreni, premio di poesia e narrativa creato dalla madre Ernesta, linguista, artista e donna di cultura della Cava degli anni ’70, giunto ormai alla sua XXXVIII edizione.
Ieri, presso una gremita Sala convegni del Complesso monastico San Giovanni di Cava de’ Tirreni, si è conclusa questa edizione tra poeti, scrittori, editori e lettori, condotta dalla giornalista Concita De Luca.
In una serata intensa, quella vissuta, in cui la bellezza della lettura ha predominato, la giuria composta da Maria Gabriella Alfano, presidente de L’Iride, Alfonso Amendola, docente UNISA, Fabio Dainotti, docente e poeta, Maria Olmina D’Arienzo, dirigente scolastico e critico letterario, Concita De Luca, giornalista e Claudia Imbimbo, docente, dopo mesi tra lettura e valutazione, ha decretato i vincitori.
La serata ha visto il contributo degli studenti degli Istituti De Filippis-Galdi, Della Corte-Vanvitelli e dal Liceo Scientifico Andrea Genoino con i loro booktrailer ed il contributo degli studenti del Liceo artistico Sabatini-Menna che hanno realizzato opere in ceramica ispirate alla copertina dei libri.
In questa manifestazione che riscuote ogni anno notevole interesse, si intrecciano sempre i passi degli scrittori e quelli dei protagonisti dei loro libri giungendo al cuore dell’attento lettore.
“Le rovinose” della pisana Concetta D’Angeli, è il libro vincitore per la narrativa edita, edito da “Il ramo e la foglia”: ambientato negli anni di piombo racconta di un’amicizia al femminile durante gli anni universitari a Siena tra ambizioni, fallimenti e ossessioni autodistruttive. Verio Santoro, docente dell’Ateneo di Salerno è l’autore de “Il Santo e il Guerriero” edito da San Paolo, al secondo posto per la narrativa edita, romanzo storico, ambientato nel 724. Qui, Liutprando, re dei longobardi, decide di dare gloria al proprio regno promettendo ai suoi sudditi cristiani che farà trasportare il corpo di sant’Agostino da Cagliari a Pavia.
Al terzo posto ex aequo, “Mare loro” (Nutrimenti) di Francesca Romana Mormile, tarantina di nascita e residente a Roma. Il romanzo si svolge in un condominio signorile della Roma bene con inquilini che escono e che entrano dal portone, sorrisi di circostanza e lamentele: un formicaio brulicante di ipocrisie. Tutto cambia quando un giorno a varcare la soglia è un ragazzino di quattordici anni. Si chiama Anbessa e viene dall’Eritrea.
Al terzo posto ex aequo “Arsita- il paese delle donne coraggiose” (Artestampa edizioni), di Rita de Victoriis Medori, notaia modenese. Il romanzo si svolge in un piccolo paese del Gran Sasso che guarda con amore il sole tuffarvisi alle spalle, ma con diffidenza la giovane ragazza modenese voluta in moglie da Rocco. Magra, spigolosa e senza dote se non la sua razionalità e il disincanto, Ivana, figlia di un partigiano, si trova immersa in un mondo di riti e credenze.
“Siamo davvero molto soddisfatti” ha aggiunto Maria Gabriella Alfano, ” c’è stata una grande partecipazione in tutta Italia e anche oltreoceano grazie ai social sulla pagina Facebook dell’Associazione L’iride e molto apprezzato è stato il contributo degli Istituti scolastici”
Il Premio speciale della Giuria è stato conferito a “Din don down! La storia di Alberto e della sua famiglia che imparò a volare con lui” di Autilia Avagliano (Marlin).; grande partecipazione anche per la “Narrativa bambini e ragazzi”, premio dedicato all’indimenticabile Simonetta Lamberti.
Vincitrice per la Narrativa bambini “La traccia” della padovana Federica Ortolan (Saremo Alberi edizioni) e per la Narrativa ragazzi “Non è colpa della pioggia” (Uovonero edizioni) della statunitense Lynda Mullaly Hunt.
Il premio assegnato alla “Migliore Copertina” ha visto in gara le numerose Case editrici che hanno partecipato all’edizione 2022 del Concorso.
“Oltre che a Gelsomino D’Ambrosio –ha affermato la presidente Alfano– , da quest’anno abbiamo deciso di dedicare il premio anche a Pino Grimaldi, prematuramente scomparso nel gennaio 2020. Nel 1970 entrambi avevano fondato lo “Studio Segno”, importante laboratorio grafico. Due grandi Maestri della comunicazione, uniti nel riconoscimento che questa Sezione del Concorso dedica agli Editori.
Vincitrici del “Premio D’Ambrosio-Grimaldi” la Casa editrice palermitana Kalós per “Virità-femminile singolare-plurale”, la cremasca Uovonero per “Il Nascondiglio” di Pam Smy (Narrativa Ragazzi) e la romagnola Itaca per “L’uccellino e lo spaventapasseri” (Albi illustrati bambini).
Per la “Narrativa inedita” la Giuria ha assegnato il primo premio al romagnolo Daniele Benati per “Uno scomodo Commissario”. Al secondo posto la scrittrice Irpina Marialoreta Chieffo con “Nel cerchio senza sbocco”. Al terzo posto ex aequo la scrittrice e poetessa cavese Annamaria Santoriello per “Verità sotto cenere” e il napoletano Cosimo Rossi per “D’un alto colle”.
Per la poesia, il primo premio è stato assegnato a Vittorio Di Ruocco, poeta di Pontecagnano Faiano, per “I discepoli del male”. Il secondo premio a Stefano Baldinu per la poesia in dialetto genovese con “I vechi che zugan a bocce” , il terzo a Pietro Catalano, palermitano residente a Roma, per “Il sogno di Danilo”.
Concretizzato un progetto, la Presidente Maria Gabriella Alfano volge lo sguardo alla prossima primavera quando verrà organizzato L’apprendista lettore per ricordare Peppe Basta, professore e regista, da sempre un punto di riferimento per il teatro della città metelliana, ideatore di progetti di educazione alla lettura e all’arte.
“L’apprendista lettore“, conclude la Presidente Alfano- è un concorso per gli studenti della scuola primaria che prevede la creazione di audiovisivi ispirati alla narrativa per ragazzi, proprio per dare libertà alla creatività dei bambini, per lasciare che questa si sprigioni come sognava Peppe Basta.”
