“Maggio dell’Architettura”-Annodiciotto verso la terza giornata

Ha preso il via lo scorso 16 maggio, presso il Castello D’Alagno di “Somma Vesuviana il “Maggio dell’Architettura”-Annodiciotto”. Promossa dalla Fondazione “SiebenArchi”. Anche quest’anno, l’intento scientifico della Mostra e’ “ribadire il ruolo culturale dell’architettura sul piano umanistico, etico, sociale, ambientale ed economico, invitando alla discussione protagonisti dei diversi ambiti di discussione, caratterizzandosi per il carattere trasversale.

Progettazione, rapporto tra uomo e lo spazio, rigenerazione urbana, tutela del grande patrimonio storico-architettonico sono tanti i temi attraverso cui si muoverà il “Maggio dell’Architettura”, con un programma intenso di dibattiti, sessioni plenarie, premiazioni, che si alterneranno ad incursioni artistiche”.

Le finalità sono ben espresse dall’Arch. Giovanni Fiamingo in una lettera che ha indirizzato alla Fondazione stessa: “Era il lontano 12 ottobre 1907 quando, agli albori della modernità, un giovane Boccioni avvertiva di una rivoluzione in arrivo, poi solo parzialmente inveratasi: “Ho visto una fotografia che gareggiava con qualunque altro quadro. La meccanica fa tali passi nella riproduzione del vero che all’uomo non resta che lo spirito  Tutto va verso lo spirito”.

La seconda giornata di lavori ha avuto luogo lo scorso 23 maggio ed ha avuto come tema “Architettura e scenografia”.  Dopo il nutrito parterre di saluti tenuti dall’Assessore del Comune di Somma Vesuviana Salvatore Esposito, della socia Fondatrice di Siebenarchi Rosa Ferrara e del Segretario Ordine Architetti P.P.C. di Napoli Ferdinando Giampiero, a tenere la relazione e’ stato il Prof. Orazio Carpenzano (Preside della Facoltà di Architettura-La Sapienza – Roma) . Prima della relazione del Prof. Carpenzano, ha avuto luogo un’introduzione dell’Architetto Orlando Di Marino.

Particolarmente d’interesse sara’ la terza giornata del “Maggio dell’Architettura” prevista per venerdì 30 maggio dalle ore 17 presso il Castello d’Alagno (Somma Vesuviana). Il giorno 30 verrà inaugurata la Mostra “Architettura e progetti” a cura dello studio di Architettura di Giuseppe Iodice (studio Iodice Architetti). La giornata del 30, che avrà come titolo “Architettura e qualità degli ambienti di vita prevede i saluti istitruzionali di Rosella Auriemma, Pasquale Piccolo, Salvatore Di Sarno. Succcessivamente, su moderazione di Antonio Coppola e l’introduzione di Antonio Ciniglio, prederanno parte ad una tavola rotonda sul tema Marella Santangelo, Cario De Luca, Massimo Pio Ciamarra, Maurizio Di Stefano, Massimiliano Rendina, Federica Visconti, Francesco Isidori con le conclusioni di Bruno Discepolo.

“Sono quasi 30 anni che il nostro studio e’ stato fondato-racconta l’Arch.Iodice-abbiamo un metodo che e’ un non-metodo-i lavori qui rappresentati hanno, sia per tipologia che per geografia- una differenza tra loro. La modernità ha esteso le variabili determinanti delle cose. Cerchiamo di comprendere ogni volta le reali variabili determinanti di quella condizione. Si scopre che esistono delle invarianti che ancora riescono ad accomunare il mondo sui principi delle cose.  L’Architettura, inoltre, ha bisogno di un sorvegliante, vi e’ sempre bisogno di qualcuno che sorvegli il luogo. Credo, inoltre-continua l’Arch. Iodice, che le contaminazioni siano tutte positive, un esempio sono i nostri centri storici.  Vorrei ringraziare la comunità per la disponibilità di questo luogo eccezionale  per la Mostra che coniuga bene il desiderio di questa esposizione”

 

La proposta curatoriale parte dall’osservazione di una sempre più rapida convergenza del dibattito contemporaneo   verso   due   nodi   disciplinari   emergenti:  da   un   lato,   la   progressiva spettacolarizzazione dell’architettura, identificabile nella produzione dello star system; dall’altro, il dirompente   ingresso   dell’Intelligenza   Artificiale   nei   processi   creativi,   attraverso   tecniche   di progettazione automatizzata e generativa.

Entrambe le questioni delineano lo scenario di una rivoluzione in corso per l’Architettura, all’interno della quale la disciplina oscilla fra un orizzonte di crisi imminente e quello di una auspicata rinascita della stessa, ma dove al momento gli automatismi dell’intelligenza artificiale sembrano paventare la fine dell’architetto e dell’architettura tradizionalmente intesi.

In   Architettura,   la   costruzione   dello   spazio   presuppone   la   sua   prefigurazione.   Oggi,   stiamo assistendo ad uno scontro epocale fra l’intelligenza complessa e sensibile della ricerca autoriale tradizionale, basata su metodologie artigianali/artistiche, stratificate/relazionali, e gli avanzamenti sempre   più   rapidi   della meccanica o   delle   tecniche   generative   basate   su   algoritmi computazionali/autogenerativi,   sintetico/autoreferenziali,   apparentemente   vincenti   “nella riproduzione del vero

”L’evento intende fornire, quindi, una piattaforma di incontro/scontro culturale fra questi due mondi,

puntando   l’attenzione   del   dibattito   sull’antica   lezione   della   rappresentazione   e   del   disegno​.L’analisi di diverse esperienze e approcci, spesso condotti in trincea, di protagonisti emergenti o affermati del dibattito italiano vuole porre l’accento sulla dimensione culturale dei processi di configurazione   e   costruzione   dello   spazio   architettonico,   in   una   auspicata   sinergia   fra   la dimensione   autoriale   e   gli   automatismi   algoritmici   dell’Intelligenza   Artificiale,   definendo   le premesse per una riflessione sugli attuali limiti della disciplina e del possibile ruolo e contributo dell’architettura italiana.

Anche per quest’anno, diversi sono gli architetti-artisti invitati :Pier Paolo Poggi, Felice Gualtieri, Claudio Catalano, Valerio Palmieri, Beniamino Servino, Mauro Andreini, Claudio Patanè, Francesco Ferla, Simone Porfiri, Marcello Sestito, Franz Prati, Alessandro Spaccesi, Fabio Barillari                                Arturo Tedeschi.

L’evento si struttura in quattro giornate di più sessioni dal 16 maggio sino all’ultimo giorno di sabato 7 Giugno , giorno in cui avrà luogo la Lectio Magistralis dell’Arch. Massimo Majowiecki dal titolo “Dalla ricerca alla realizzazione-esperienze progettuali di grandi strutture”.

ll Maggio dell’Architettura, anche quest’anno, gode di numerosi patrocini istituzionali: Regione Campania, Diarc-Unina, Accademia di Belle Arti di Napoli, Istituto nazionale di Architettura. Diversi gli architetti nel comitato organizzatore: Claudio Bozzaotra-Antonio Ciniglio, Rosa Ferrara,Michele Iervolino, Daniela Esposito, Francesco Sepe, Lucrezia Chiapparelli, Rossella Auriemma, Vincenzo Speranza, Giovanni Trocchia, Giuseppe Pietro Sorrentino, Dario Sena, Clara Maffettone, Raffaele De Rosa, Domenico Ceperano, Gianluca Meo, Pio Crispino, Clara Forino, Marta Auriemma, Pasquale De Vivo,Umberto Ciniglio, Antonio Coppola. La direzione del Premio “Maggio dell’Architettura e’ affidata a Giovanni Fiamingo.

Particolarmente d’interesse sara’ la terza giornata del “Maggio dell’Architettura” prevista per venerdì 30 maggio dalle ore 17 presso il Castello d’Alagno (Somma Vesuviana). Il giorno 30 verrà inaugurata la Mostra “Architettura e progetti” a cura dello studio di Architettura di Giuseppe Iodice (studio Iodice Architetti). La giornata del 30, che avrà come titolo “Architettura e qualità degli ambienti di vita prevede i saluti istitruzionali di Rosella Auriemma, Pasquale Piccolo, Salvatore Di Sarno. Succcessivamente, su moderazione di Antonio Coppola e l’introduzione di Antonio Ciniglio, prederanno parte ad una tavola rotonda sul tema Marella Santangelo, Cario De Luca, Massimo Pio Ciamarra, Maurizio Di Stefano, Massimiliano Rendina, Federica Visconti, Francesco Isidori con le conclusioni di Bruno Discepolo.

“Sono quasi 30 anni che il nostro studio e’ stato fondato-racconta l’Arch.Iodice-abbiamo un metodo che e’ un non-metodo-i lavori qui rappresentati hanno, sia per tipologia che per geografia- una differenza tra loro. La modernità ha esteso le variabili determinanti delle cose. Cerchiamo di comprendere ogni volta le reali variabili determinanti di quella condizione. Si scopre che esistono delle invarianti che ancora riescono ad accomunare il mondo sui principi delle cose.  L’Architettura, inoltre, ha bisogno di un sorvegliante, vi e’ sempre bisogno di qualcuno che sorvegli il luogo. Credo, inoltre-continua l’Arch. Iodice, che le contaminazioni siano tutte positive, un esempio sono i nostri centri storici.  Vorrei ringraziare la comunità per la disponibilità di questo luogo eccezionale  per la Mostra che coniuga bene il desiderio di questa esposizione”

 

Redazione Salernonews24

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