L’affascinante anomalia Joe Barbieri a Palazzo Fruscione

di Sergio Del Vecchio-

E’ un artista a tutto tondo, Joe Barbieri, di scena sul palco dell’associazione Tempi Moderni nell’ambito della rassegna I Racconti del Contemporaneo all’interno della mostra “Lampi di genio” dedicata a Philippe Halsman visibile a Palazzo Fruscione fino al 2 giugno.

Nella serata dal titolo “Un’affascinante anomalia”, l’artista ha dialogato con Valeria Saggese raccontando se stesso e presentando il suo ultimo lavoro uscito quest’anno, “Big Bang”.

Compositore, cantautore, produttore discografico, nato a Napoli ma dal respiro internazionale.

Alle sue radici partenopee deve il fortunato incontro con Pino Daniele, che nel 1992 lo volle con sé in sala d’incisione, da lì le partecipazione al Festival di Castrocaro e successivamente a Sanremo Giovani, nel 1994 e 2000, formano in lui la consapevolezza del cammino artistico che nascerà. Nel 2004 il suo primo album “In parole povere”, inizia con guest importanti, come Mario Venuti, che compare nel brano ”Pura Ambra”. Il disco, un’autoproduzione, si fa apprezzare anche per il sound originale che si richiama alla bossa nova, di cui Joe è un grande conoscitore, ed ottiene riconoscimenti all’estero.

Nel frattempo Joe scrive anche per altri artisti: nel 2007 è suo uno dei brani dell’album, prodotto da Arto Lindsay, “Funambola” di Patrizia Laquidara, artista catanese con cui Joe condivide la passione per la musica popolare internazionale.

Sarà proprio questa sua apertura alla world music che lo porterà ad aprirsi a collaborazioni con artisti del calibro di Omara Portuondo, la cantante cubana che tutti ricordiamo nel fortunato Buena Vista Social Club, che presta la sua voce nel disco “Maison Maravilha” del 2009.

E’ un crescendo di produzioni importanti con artisti altrettanto importanti, come Stefano Bollani, Gianmaria Testa, Fabrizio Bosso, il duo Musica Nuda, Magoni-Spinetti, Sergio Cammariere, Tosca, Chiara Civello, Carmen Consoli, ma anche Jorge Drexler, Jesper Bodilsen, Jaques Morelenbaum.

Nel 2015 il suo “Cosmonauta da appartamento” riceve la nomination alla Targa Tenco nella categoria “Album dell’anno”. Il disco vede la partecipazione di Peppe Servillo, Luz Casal, Hamilton De Holanda e La Shica.

La ricerca musicale di Joe Barbieri lo porta anche a volte a fermarsi e voltarsi indietro per rileggere musicisti che lo hanno formato, che hanno lasciato una traccia profonda nel suo animo. Come Chet Baker a cui, in occasione dei 25 anni dalla scomparsa del trombettista di Yale che col suo stile intimo e poetico ha innovato la musica jazz, Joe dedica il disco “Chet Lives!” con la collaborazione di Luca Aquino (tromba), Antonio Fresa (piano), Stacey Kent (voce). Come Billie Holiday, altro mostro sacro del jazz, a cui Joe dedica un disco dal titolo che già è una dichiarazione d’amore: “Dear Billie”. Partecipano con lui a rendere omaggio a Lady Day, Pietro Lussu (piano), Luca Bulgarelli (contrabasso) e Gabriele Mirabassi (clarinetto).

Come autore impossibile non citare i brani “In vacanza con me” per Giorgia che compare nel disco “Mangio troppa cioccolata”, prodotto da Pino Daniele, del 1997, un periodo d’oro per la cantante romana, e sicuramente “Eternità”, brano che fa parte della colonna sonora della serie TV Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek, di cui Joe scrive il testo.

Nel corso del talk musicale, tra aneddoti e racconto della propria carriera, il pubblico ha avuto la possibilità di ascoltare anche alcuni brani tratti dall’ultimo disco di Joe Barbieri dal titolo “Big Bang” uscito quest’anno.

La necessità di voltarsi indietro, di vedere dove tutto è incominciato, di recuperare le proprie radici, ma anche la passione per l’astrologia di Joe Barbieri, sono alcuni degli elementi che si fondono in questo nuovo album di 10 inediti tutti da ascoltare.

 

Fotografie a cura di Tiziana Varani Associazione Culturale  LAB 147

Sergio Del Vecchio Sergio Del Vecchio

Sergio Del Vecchio

Dottore commercialista, giornalista pubblicista, appassionato d’arte, di musica e di fumetto. Ama leggere, disegnare e dipingere. Nel suo percorso professionale si è occupato di formazione e terzo settore. Ha costituito l’Associazione Salerno Attiva – Activa Civitas con cui ha organizzato a Salerno 10 edizioni di VinArte, un format di successo che univa il mondo del wine all’arte nelle sue declinazioni. Nel 2017 è tra i fondatori dell’Associazione culturale Contaminazioni, con cui ha curato diversi eventi e l’edizione del libro “La primavera fuori, 31 scritti al tempo del coronavirus” di cui è anche coautore. Colleziona biciclette e tra i fornelli finge di essere un grande chef.

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