Il Venerdì Ri-leggiamo Poesia “tra volere e rinunciare”

di Graziella Di Grezia-

Maggio è un mese tanto splendido quanto fragile, pieno di luce eppure già inclinato verso il pensiero dell’estate che verrà e di ciò che inevitabilmente finirà.

Per questo oggi, più che altre volte, riprendo a rileggere Hermann Hesse, uno di quegli autori che non si invecchiano mai.

La poesia che vi propongo oggi si intitola Il ramo fiorito, ed è tratta dalla raccolta La natura ci parla, pubblicata in Italia da Guanda. Sono versi che hanno un passo lento, una voce intima, come un diario interiore sussurrato al vento.

Hesse è uno di quei poeti che non cercano mai di spiegarti la vita: te la mostrano, la lasciano accadere.

E tu ti ritrovi, con un senso di gratitudine strana, dentro le sue immagini. Quel ramo che si tende al vento – avanti e indietro – non è solo una bella metafora: è esattamente il corpo e il cuore in certe giornate di maggio, incerte e sospese.

E ancora di più lo è quel cuore “teso come un bambino” tra giornate luminose e oscure, tra volere e rinunciare.

C’è qualcosa di profondamente sincero in questi versi, che spesso ritroviamo nelle nostre scelte quotidiane o nelle nostre indecisioni, nei momenti critici di svolta.

Perchè la poesia non è rappresentazione di un ideale o di una perdita, ma è anche hic et nunc; è quello che viviamo giorno dopo giorno senza perderci tra un passato andato e un futuro incerto.

Hesse, in questo, è maestro: ha saputo dare parole semplici a quella che è la nostra realtà più complessa, cioè vivere. Lo ha fatto attraversando – anche nella sua vita – crisi profonde, depressioni, viaggi, isolamento, ritiri. Nato nel 1877 a Calw, in Germania, da una famiglia di missionari protestanti, Hesse ha vissuto più vite dentro la stessa esistenza: tipografo, libraio, romanziere, pittore, cercatore inquieto di senso. Tra i suoi romanzi più noti ricordiamo Siddharta, Demian e Il lupo della steppa. Nel 1946 vinse il Premio Nobel per la Letteratura, ma a lui – si capisce leggendo i suoi testi – delle onorificenze interessava poco o nulla.

Cercava altro: l’essenziale, il vero, l’umano.

E così anche questa poesia – che ha la grazia di una rivelazione quotidiana – arriva a una conclusione semplice e profonda: “pieno di gioia, e non cosa vana è stato l’irrequieto gioco della vita”. Una confessione, quasi un bilancio.

È questo che ci insegna: che persino l’instabilità, persino il dubbio, hanno un senso. E che fiorire e appassire fanno parte dello stesso disegno. E che entrambi i disegni sono belli, proprio perchè sono di ciascuno di noi.

E ora rileggiamo:

 

Il ramo fiorito

da La natura ci parla, Hermann Hesse – Guanda Editore

Sempre avanti e indietro
si tende al vento il ramo fiorito,
sempre oscillando
il mio cuore è teso come un bambino
tra giornate luminose e oscure,
tra volere e rinunciare.

Fino a che i fiori sono appassiti
e il ramo porta frutti,
fino a che il cuore, sazio di fanciullezza,
trova la sua pace e confessa:
pieno di gioia, e non cosa vana
è stato l’irrequieto gioco della vita.

 

 

immagine https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Hermann_Hesse_2.jpg

Graziella Di Grezia Graziella Di Grezia

Graziella Di Grezia

Grazyella, alias di Graziella Di Grezia, è medico radiologo, poetessa, scrittrice e pianista classica, giornalista. Madre di tre figli, unisce arte e scienza per promuovere il benessere artistico. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ideato il progetto "Cartoline Poetiche Postali" (Mail Poetry Project), che fonde arte postale e poesia. Promotrice e organizzatrice di spettacoli letterario-musicali, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno culturale e professionale.

Ultimi articoli di Graziella Di Grezia