Il Venerdì ri..leggiamo Poesia “Mi domando che madri avete avuto”

di Graziella Di Grezia-

Domenica si celebra la festa della mamma, un momento che ci coinvolge tutti, da figli o da genitori, ognuno di noi si sente partecipe o protagonista nel ricevere o nel regalare un gesto di bellezza e nel riflettere su un ruolo che nel tempo è mutato, pur conservando il suo valore inestimabile.

La retorica potrebbe prevalere in questa giornata ed è per questo che ho scelto un autore critico nella sua poetica e più in generale nel suo pensiero.

Pasolini ci induce a guardare alla Festa della Mamma con occhi diversi dal consueto, con una riflessione su cosa significhi eredità, educazione e libertà.

E’ la fotografia di una maternità anche troppo silente per la nostra generazione, in cui le madri hanno avuto un ruolo estremamente marginale.

Pasolini non parla di affetti privati, ma di madri come figure storiche, vittime e complici di un sistema che ha plasmato generazioni. La poesia, scritta negli anni ’60, è un atto d’accusa contro la rassegnazione trasmessa di madre in figlio, ma anche un grido di dolore per l’impossibilità di un vero riscatto.

Nato a Bologna nel 1922, Pasolini è stato poeta, regista, scrittore e intellettuale scomodo, sempre in conflitto con il potere e le ipocrisie della società borghese. La sua opera—dalla poesia in friulano de *La meglio gioventù* ai romanzi come Ragazzi di vita—è un viaggio nelle marginalità, nelle contraddizioni dell’Italia del dopoguerra. “La Ballata delle Madri” appare in “Poesia in forma di rosa” (1964), raccolta segnata da un tono profetico e disperato, dove Pasolini denuncia la corruzione del capitalismo e la perdita delle radici popolari.

Pubblicata in un periodo di crisi creativa e politica, la raccolta “Poesia in forma di rosa”  mescola versi liberi, prosa poetica e furia polemica.

Pasolini vi riversa il suo disgusto per l’omologazione culturale e la complicità delle classi inferiori.

Le madri di cui parla non sono icone di tenerezza, ma donne piegate dalla storia, che hanno insegnato ai figli l’arte tremenda della sottomissione.

A noi il duro compito di alzare la testa per essere madri non sottomesse e che non sottomettano, ma che diffondano amore ed esigano rispetto.

E ora rileggiamo …

 

 

La Ballata delle Madri

di Pier Paolo Pasolini

 

Mi domando che madri avete avuto. 

Se ora vi vedessero al lavoro in un mondo a loro sconosciuto, 

presi in un giro mai compiuto 

d’esperienze così diverse dalle loro, 

che sguardo avrebbero negli occhi? 

 

Se fossero lì, mentre voi scrivete il vostro pezzo, 

conformisti e barocchi, 

o lo passate, a redattori rotti a ogni compromesso, 

capirebbero chi siete? 

 

Madri servili, abituate da secoli a chinare senza amore la testa, 

a trasmettere al loro feto l’antico, vergognoso segreto 

d’accontentarsi dei resti della festa. 

 

Madri servili, che vi hanno insegnato 

come il servo può essere felice 

odiando chi è, come lui, legato, 

come può essere, tradendo, beato, 

e sicuro, facendo ciò che non dice. 

 

È così che vi appartiene questo mondo: 

fatti fratelli nelle opposte passioni,  

o le patrie nemiche, dal rifiuto profondo 

a essere diversi: a rispondere 

del selvaggio dolore di esser uomini.

 

 

Photo: Wikimedia Commons

Graziella Di Grezia Graziella Di Grezia

Graziella Di Grezia

Grazyella, alias di Graziella Di Grezia, è medico radiologo, poetessa, scrittrice e pianista classica, giornalista. Madre di tre figli, unisce arte e scienza per promuovere il benessere artistico. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ideato il progetto "Cartoline Poetiche Postali" (Mail Poetry Project), che fonde arte postale e poesia. Promotrice e organizzatrice di spettacoli letterario-musicali, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno culturale e professionale.

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