“Quando non c’è qualcuno che mi aiuta
Vado a correre fino a San Luca
Così magari mi trovo in qualche sentiero nuovo, lì dove la luce si fa camminare
Come tra i portici in un temporale
Ti fa prendere il volo
E non ti senti più solo, qui.”
Cantano insieme i poeti bolognesi che, innamorati della città più suggestiva d’Italia, accompagnano ogni visitatore in cima al colle della Guardia, poco distante dal centro storico della città di Bologna, oltre il quale si innalza in un fascinoso silenzio, il Santuario della Madonna di San Luca.

Per ogni bolognese raggiungere il colle è un fioretto, diffusissima la credenza che attraversando i portici e superando ogni scalino di questa lunga camminata, giunti verso il luogo sacro, presto o tardi si avvererà il proprio desiderio…
Una camminata che si trasforma in un attimo di riflessione e meditazione da concedersi, attraverso il portico più lungo del mondo e nel luogo sacro che dal 2019 è divenuto Patrimonio Mondiale UNESCO. Per una lunghezza di 3796 metri, l’immenso portico venne costruito nel 1650 dalle ricche famiglie della città, a proteggere l’effigie della Madonna lungo la salita al colle; ben 666 arcate e 15 cappelle votive accolgo i Misteri del Rosario.
Un porticato che cela mistero e leggenda quello di San Luca: la credenza vuole che l’articolazione complessiva delle arcate e il suo numero, non siano casuali, ma che il lungo portico acquisti le forme di un serpente demoniaco, poi schiacciato dalla salvifica Madonna di San Luca che sovrasta la sommità di questa imponente e caratteristica costruzione di colonnato.

Anche la Madonna bolognese ha una storia ben radicata, che in anno giubilare si fa trascinante, austera: alle origini, la nascita del Santuario si deve al XII secolo, e si narra che nel non lontano 1160 il pellegrino di origini greche, Teocle Kmynia, avesse ricevuto in dono nella chiesa di Santa Sofia in Costantinopoli, un dipinto realizzato dall’evangelista Luca che ben rappresentasse una Madonna con in seno il Bambino e che sulla tela apparve una scritta che indicò al pellegrino greco, di recarsi nella chiesa del colle della Guardia per lasciare lì l’opera religiosa. Teocle giunto a Roma, ebbe indicazioni della strada da percorrere da un senatore bolognese e, arrivato nella città emiliana fu accolto da una scia di fedeli in procinto di portare al colle il dipinto mediante una processione religiosa, in quello che oggi è il famoso Santuario.
In seguito a varie trasformazioni, il santuario acquisisce uno stile barocco e un colore che ogni giorno, si tinge di un ramato sempre più intenso come riflesso di quel tramonto poetico e rossastro che cade sul colle bolognese.
Oggi la Madonna di San Luca è custodita in una teca di rame argentato, che la protegge dall’incuria. I pellegrini la visitano con solenne religiosità; due le opere credute possibili dalla Vergine Sacra: nel luglio del 1433 il miracolo della pioggia, quando dei fedeli organizzarono una lunga processione per la Madonna vista l’incessante pioggia che minacciava i raccolti, si decise così di portare il quadro della Vergine con il Bambino in centro a Bologna, fu proprio in quel giorno che la pioggia cessò e il sole illuminò la città.
E ancora accadde il Miracolo quando alcuni mercanti Veneziani trafugarono il dipinto dell’Evangelista Luca e il fato volle che il quadro rappresentante la Madonna con il Bambino sparì dalla cassa in cui venne riposto al momento del trafugamento, per riapparire sul colle della Guardia, dove tuttora protegge ogni bolognese…