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Metti una sera a cena

di Giuseppe Moesch-*

Si diceva una volta che per combattere un delinquente è necessaria la presenza di un delinquente e mezzo.

Quando la scena mondiale è caratterizzata dalla presenza di una decina di dittatori senza scrupoli, il minuetto delle mediocri figure politiche presenti può forse soddisfare i puri di spirito ideologizzati ma non spaventa gli autocrati sparsi per il mondo.

Il ritorno al potere di Trump, assai più agguerrito, almeno nelle enunciazioni, lascia intendere agli autocrati di tutto il mondo che il rischio di reazioni violente da parte del neo rieletto presidente è assai più reale di quanto non era fino ad ora accaduto con la debole e sconclusionata politica di Biden, il cui capolavoro è stato quello di consegnare l’Afghanistan ai Talebani.

Non è difficile immaginare che tra le chiacchiere e le facezie della cena di Mar-a-Lago in Florida, la Premier italiana abbia accennato al suo ospite che aveva un piccolo problema con quei cattivoni dell’Iran, che detenevano da consumati rapitori di scuola sarda o calabrese, una giovane giornalista italiana rea di essere al posto sbagliato al momento sbagliato, e di come se la fossero presa con lei solo per dispetto al padrone di casa che li ospitava.

Non è neanche difficile immaginare che l’uomo non sia stato insensibile alla richiesta della sua ospite e come risposta abbia fatto saper in giro, magari ai Paesi Arabi più vicini agli interessi economici americani, che magari poteva anche arrabbiarsi e reagire pesantemente.

Ed ecco che i delinquenti governanti l’Iran hanno capito l’antifona ed è accaduto il miracolo che un aereo sia decollato da Teheran con a bordo la giovane Sala, con grande soddisfazione di tutti.

Il vero dramma però non è nel fatto che i metodi da cow boy o da camorristi, se si preferisce, sono quelli che risolvono i problemi, ma che la miopia, l’ottusità e l’egoismo dei governanti europei impediscano all’Europa di giocare un ruolo attivo.

Il defilé di Macron e di Scholz con mannequin rappresentate dai rispettivi Ministri degli Esteri in Siria, teso ad affermare una leadership di due Paesi in crisi, nel vano tentativo di recuperare consensi interni persi per il disastro economico dei rispettivi Paesi, porta inevitabilmente all’incapacità di essere autorevoli a livello globale, quando si assiste al rifiuto di stringere la mano alla ministra degli esteri tedesca da parte del nuovo leader siriano, così some il rifiuto della poltrona per la von der Leyen da parte di Erdogan, sono stati accettati come normali comportamenti pur di garantirsi lucrosi appalti futuri e ostentare un ruolo in Europa cha cui ormai nessuno più crede.

Il nostro Paese ha dovuto prendere atto di questa triste condizione che avvia l’Unione Europea verso il baratro della sua estinzione.

L’assenza di una visione politica comune, impedita da visioni ideologiche obsolete, porta inesorabilmente in quella direzione; solo il superamento di quelle faziosità potrà consentire di riprendere il cammino intrapreso da De Gasperi e dagli altri padri fondatori europei sulla scorta del pensiero di Mazzini, Spinelli, Colorno e Rossi.

Fino a quando la politica sarà appannaggio di mestatori interessati solo al potere e al piccolo cabotaggio saremo costretti ad assistere a questi volteggi per affrontare i reali problemi che ci si presentano.

*già Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Salerno

Giuseppe Moesch Giuseppe Moesch

Giuseppe Moesch

Napoletano, già professore ordinario di Economia Applicata, prestato alla politica ed alle istituzioni nazionali ed internazionali, per le quali ha svolto incarichi e missioni viaggiando in quasi cinquanta Paesi attraversando l’umanità che li popola. Oggi propone le sue riflessioni scrivendo quando non riesce a capire quelle degli altri.

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