Da Radio Castelluccio a RCS75, l’emittente salernitana compie 48 anni
Il 14 maggio 2024 l’emittente radiofonica Radio Castelluccio che nell’innovazione del progetto è divenuta poi RCS75, Radio Castelluccio Sud, compie 48 anni. Nata infatti nel 1976 a Battipaglia con Mario Rossomando che ha trasmesso la sua passione al figlio Lucio, attuale editore, la radio è stata una delle prime radio libere d’Italia che ha saputo conquistare nel tempo spazio e pubblico.
48 anni, un traguardo importante fatto di progetti, di costanza, di coesione, anche di momenti difficili superati nel ricordo di Mario Rossomando, che l’ha messa su e della lungimiranza e del coraggio del figlio Lucio. Radio RCS75 trasmette oggi dagli studi di Salerno in FM 103.2/92.8, Radiovisione, DAB, sulle piattaforme digitali e in streaming. Ancora oggi, radio senza bavaglio, RCS75 ha un palinsesto ricco che spazia tra informazione, intrattenimento, cultura, approfondimenti tematici e musica on air h24.
Ne parliamo con Lucio Rossomando, editore dell’emittente, mentre stiamo proprio qui in radio, nei suoi dinamici spazi colorati di rosso e blu, in Via SS. Martiri Salernitani a Salerno.
Lucio, con esperienza acquisita nel mondo della radio e tecnologico, è Vicepresidente del Consorzio Radio Digitale Campania, consorzio che unisce un gruppo di radio locali per raccontare questi eventi; è direttore artistico e tecnico di Radio Casa Sanremo; di Radio DMED, del Salone della Dieta Mediterranea e di Radio Giffoni Now.
Come nasce questa emittente radiofonica?
Radio Castelluccio nasce dalla passione di mio padre Mario, esperto in telecomunicazioni, che condivise l’avventura con altre persone, ricordo Franco Ceravolo, Renato Di Lascio, Raffaele Chieffi, Felice La Sala.
Radio Castelluccio è stata la prima radio della provincia di Salerno con cui nasceva l’opportunità di dare voce al territorio, alla gente. Blue Mond era la prima pizzoteca di Battipaglia che nacque un anno prima della nascita della radio, era una pizzeria con discoteca sotterranea dove si ballava musica anni ’70. Papà lì ideò il primo box in vetro per la postazione del dj e dello speaker. Di lì nacque l’idea di trasformarla in radio.
Il 14 maggio 1976 ci fu la prima trasmissione in diretta. All’inizio degli anni ’80 si andò oltre l’FM, con frequenze che coprivano tutto il Sud Italia; mio padre infatti prese alla NATO i trasmettitori valvolari COLLINS dei cararmati dismessi per trasmettere in AM; proprio l’utilizzo di questi permise una diffusione molto più ampia. La radio divenne poi un importante punto di riferimento proprio per le caratteristiche del mezzo stesso durante il periodo del terremoto del 1980, quando Radio Castelluccio continuava ad offrire il suo servizio pubblico seppur dal settimo piano di una palazzina di Battipaglia dove, data la criticità del momento, era inutilizzabile l’ascensore.
Insieme alla radio 48 anni fa nasce un altro progetto importante, la Ciclolonga, passeggiata in bicicletta..
il 2 giugno 1976 considerata la pianura e la fascia costiera di Battipaglia, nasce anche la Ciclolonga, quindi il prossimo 2 giugno festeggiamo i 48 anni anche di questa ormai conclamata manifestazione ecosostenibile sostenuta dal Ministero dell’Ambiente, da Oceanius Onlus che si caratterizza dal promuovere tutti eventi socio-culturale a finalità ecosostenibile. Quest’anno il kit, cappellino e maglietta è stato realizzato con cotone riciclato, uno sguardo all’ambiente, alla sana e giusta alimentazione e tanti sono i partners che ci affiancano offrendo frutta fresca TerraOrti, latte Vallepiana, per raccontare il territorio con prodotti di eccellenza.
Quali sono i tuoi ricordi legati alle trasformazioni della radio?
Ho vissuto tutte le evoluzioni tecnologiche di questa radio. Ricordo il primo programma, io avevo 14 anni e si intitolava “Napoletanata” in cui vi era una selezione della canzone napoletana classica, da Murolo a Carosone, Bruno Venturini, James Senese, Tullio De Piscopo, Pino Daniele.
Come prosegue la storia della radio?
Nel 1997 a 49 anni papà morì. Avevo 21 anni e mi ritrovai a fare radio da solo. Da allora ho cercato di andare incontro con fiducia a tutta l’innovazione tecnologica e digitale, siamo negli anni 2000, dal primo sito Internet, alla webcam che riproduceva lo studio radiofonico. Nel 2008 arriva la prima applicazione per ascoltare la radio su iPhone, arriviamo al primo flusso audio per ascoltare la radio sul telefonino. Tra i primi ad usare i social e trasmettere con i player di Facebook. Avevamo le nostre applicazioni Amazon, Google home, Smart Tv, presenti in Radio Player, Radiovisione, DAB.
Quante emozioni in questi anni di radio?
In 48 anni tantissime sono le emozioni prima con papà, poi da solo. Nessuno avrebbe scommesso che saremmo diventati un gruppo RCS75, una digital hub, con una Times Square sul Corso di Salerno con led di nuova generazione. Siamo presenti in eventi della Provincia e della Regione, radio media partner da sempre vicina ad eventi legati alle tematiche sociali che promuoviamo in maniera completamente gratuita; partner dell’Università degli Studi di Salerno per cui negli ultimi dieci anni tantissimi ragazzi sono stati protagonisti di stage formativi negli studi RCS75; la radio è inoltre accreditata all’INAP, Agenzia Nazionale del programma Erasmus+.
Tutta questa esperienza vissuta in radio cosa ti ha insegnato?
Ho imparato che nella vita ci sono sempre situazioni negative ma bisogna vedere sempre la luce in fondo al tunnel, bisogna essere sempre ottimisti e trovare la forza di raggiungere i propri obiettivi. Ho sempre avuto la voglia di creare community, rete, di circondarmi di persone propositive. RCS75 è una family e questa è stata la sua forza, abbiamo dato vita ad un lavoro di squadra. Il successo degli ultimi dieci anni è dovuto alla capacità di creare grandi collaborazioni con belle persone, con l’obiettivo di farle stare bene. Mi impegno a creare armonia, ambizione e aspettative, equilibrio. Il successo di RCS75 risiede nell’intelligenza dei suoi collaboratori e delle sue collaboratrici.
Chi senti di voler ringraziare per essere arrivato fin qui?
Sicuramente un grazie a mamma Milena, la roccia forte della famiglia che ha vissuto da sempre tutti i passaggi epocali, poi ai miei fratelli Roberto, Teresa e Paolo, a mia moglie Annachiara Murolo per i suoi consigli legati ai suoi studi in marketing turistico, per il suo supporto , per le sue visioni futuristiche. Un grazie alle persone che non ci sono più ma che sono sicuro ci guardano da lassù.
