Guerre di religiosi

di Giuseppe Moesch*

La Seconda Guerra Mondiale fu la conseguenza di una miriade di fatti e omissioni che caratterizzarono il periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale: l’incapacità dei vari governi dell’epoca consentì ad Hitler prima e a Mussolini e al Giappone poi, di agire indisturbati nella loro politica di aggregazione.

L’imperialismo e la politica di conquista coloniale delle grandi potenze, fu imitata e tollerata tanto da consentire alla Germania di annettere l’Austria nell’indifferenza collettiva.

La storia non si scrive con i se, ma se in quel momento si fosse intervenuto a difesa di quel Paese, sarebbe stato possibile forse fermare sul nascere la follia del dittatore.

La fine di quel dramma passò attraverso l’annientamento del nazismo e del fascismo, e per ridurre il numero delle vittime fu necessario addirittura porre mano all’arma nucleare contro l’irriducibile Giappone, e la resa incondizionata di quei regimi.

Dalle ceneri di quel mondo si svilupparono le moderne democrazie e l’Unione Europea, e si capì, con l’ausilio del Vaticano e la fermezza del Presidente Kennedy, che era possibile evitare il ripetersi della avventura nazista, ma quella volta portata avanti dal regime comunista sovietico.

Sono passati quasi cento anni e i nuovi governanti di Paesi con trascorsi imperiali, Russia, Turchia, Persia, Cina, ed alcuni altri stati del sud est asiatico, e le emergenti classi dirigenti africane, cercano di riaffermare il proprio potere personale, in barba alle pseudo forme di democrazia che sembrerebbero esistere nei loro paesi.

Il non rispetto delle più elementari regole giuridiche, dall’annullamento anche fisica delle opposizioni, al disprezzo delle donne, all’assenza di garanzie, porta inevitabilmente ad una situazione di asimmetria comportamentale che produce lo stallo delle iniziative per tentare di bloccare l’emergere di situazioni simili a quelle dell’anteguerra.

Nei paesi democratici, il peso dell’opinione pubblica incide pesantemente sulle scelte dei governi, e le legittime aspirazioni alla pace, e ai valori umanitari, portano gli spiriti semplici a chiedere di non intervenire nei conflitti, in nome di quei valori, incapaci di comprendere come la mancanza di fermezza porterà inesorabilmente al ripetersi delle catastrofi già viste in passato.

La Russia ha aggredito l’Ucraina già nel febbraio del 2014, inviando proprie truppe a sostegno del sollevamento dei russofoni di quell’area, nella formale opposizione dell’occidente ma nella sostanziale accettazione della prova di forza: la patetica messa in scena di un referendum di adesione alla Federazione Russa, ha dimostrato la debolezza dell’occidente, incapace di affrontare la situazione, ha convinto Putin della impunità che avrebbe trovato tanto che il 24 febbraio 2022, ha deciso di invadere l’Ucraina, dichiarandosi ancora e sempre a difesa delle minoranza russofone, ma con il chiaro intento di annettere l’intero Stato in nome del passato Impero.

Analogo comportamento è stato quello nei confronti di altri Stati nati dal dissolvimento dell’Unione Sovietica, che hanno subito o stanno subendo lo stesso trattamento nell’indifferenza del mondo intero.

Il 7 ottobre 2023 Hamas attacca Israele uccidendo bambini, donne giovani e anziani; hanno stuprato e torturato squartando dopo le povere vittime che durante le violenze erano esposte agli sguardi dei propri cari, come neanche i nazisti facevano, e oggi nel mondo intero si invoca lo stop al tentativo di Israele di estirpare la mala pianta.

Nella teocratica Repubblica dell’Iran si eliminano i dissidenti e si uccidono le donne che non portano il velo; la Cina continua ad espandersi economicamente ma mantiene saldamente il potere lasciando che ci si possa arricchire ma impedendo la libertà di culto, arrivando ad impedire l’uso di nomi che possano fare riferimento alla religione mussulmana ed intanto continuano coll’idea di annettere Taiwan in nome di una unità territoriale, non desiderata dagli abitanti di quella terra.

La Turchia dopo l’invasione di Cipro, non nasconde la propria visione egemone sui paesi limitrofi, ed oltre alle passate atrocità nei confronti degli armeni, e le più recenti nel Kurdistan, non esita ad intervenire in aree sensibili del Mediterraneo in mare, e in Libia.

La teocrazia Iraniana fomenta gli integralisti finanziando Hamas, Hezbollah, gli Houthi e tutti i movimenti terroristici legati all’Isis, in Medioriente, e nei Paesi africani tra i quali il Sud Sudan, il Congo la Nigeria e molti altri, in nome di una religione oscurantista.

Non appare pertanto singolare il comportamento di un altro Stato teocratico, il Vaticano, anche esso da sempre tentato di affermare la propria fede a livello mondiale e che oggi riprende l’antico costume affermando la necessità che l’Ucraina deponga le armi e issi la bandiera bianca nei confronti della Russia.

La cosa che stupisce è il comportamento ipocrita di tutti i fedeli che piangono con il Papa per i bambini palestinesi, ignorando le vittime di Hamas.

Quei fedeli così attenti sono gli stessi che osannano alla bontà dello stesso Papa che benedice gli omosessuali ma, come il vituperato generale Vannacci, non considera normale le coppie da loro formate.

Quello stesso Papa che pensa alla martoriata Ucraina, della quale però vuole la resa, e sembra ignorare che in Mozambico gli affiliati allo Stato Islamico hanno creato le condizioni per l’esodo di oltre centomila persone di cui oltre sessantamila bambini, dai villaggi distrutti dove i residenti hanno perso tutto.

Quindi due pesi e due misure; forse i bambini mozambicani, essendo più scuri di pelle, come i nativi americani dell’epoca della conquista coloniale spagnola, sono molto meno rilevanti di quelli palestinesi, o forse economicamente meno interessanti per chi non crede molto nella democrazia, vivendo in un contesto nel quale le normali tutele giuridiche vengono disattese. Non tutti sanno forse che lo Stato Vaticano, non offre alcuna certezza giuridica, ad esempio, non prevedendo una data certa fissa per il deposito di una sentenza, con la conseguente impossibilità di conoscere le motivazioni della stessa e la ulteriore impossibilità di opporre un ricorso avverso la stessa fino al deposito.

Stiamo rivivendo le esperienze del secolo scorso: Paesi che in nome della religione del profitto rapinano economicamente le nazioni emergenti vessandone le popolazioni, autocrati che cercano di ricreare vecchi imperi, religiosi che cercano di affermare la propria primazia, e masse di idioti a servizio di quegli ottusi irresponsabili, irretiti e corrotti da ideologie obsolete e fallimentari.

La cosa che più mi inquieta è che appare impossibile che si possa far comprendere tutto questo alle future vittime di questo disastro; secondo stime attendibili il numero dei civili morti della seconda guerra mondiale dovrebbe essere di 25.706.000, i militari morti 14.059.000 mentre i soli ebrei almeno 5.978.00, non essendo definito con certezza quello degli ebrei morti in Unione Sovietica.

Come spiegare ai giovani che sfilano, aizzati da partiti in cerca di rivincita, che la loro ignoranza non permette loro di capire che sono strumentalizzati e che sono destinati a fare la fine di quei quasi 26 milioni di disgraziati vittime della stupidità di governanti irresponsabili.

Mi piacerebbe che per un attimo gli idealisti che sfilano si immedesimassero nelle donne e negli uomini stuprati, perché gli eroici attivisti che loro difendono sono di bocca buona e non fanno troppa differenza, che immaginassero se stessi e le loro madri ed i loro padri che assistono alla loro tortura, al loro strazio, alle sevizie mentre vengono violentati.

Che alzino le loro bandiere bianche, proni e piegati ai loro eroi quando quelli avranno ottenuto quello per cui oggi combattono, sempre che non siano già morti per mano di quei valorosi a favore dei quali oggi tanto protestano.

Quando la situazione avrà raggiunto uno stadio che sarà ritenuto inaccettabile, inizieranno, come oggi in Ucraina o in Israele le coscrizioni obbligatorie e le mamme che oggi si stracciano le vesti per quei seminatori di morte non dovranno più urlare per affermare il diritto di quei terroristi, ma urleranno davanti ai propri figli uccisi da quei bruti.

*già Professore Ordinario presso l’Università degli Studi Di Salerno

Giuseppe Moesch Giuseppe Moesch

Giuseppe Moesch

Napoletano, già professore ordinario di Economia Applicata, prestato alla politica ed alle istituzioni nazionali ed internazionali, per le quali ha svolto incarichi e missioni viaggiando in quasi cinquanta Paesi attraversando l’umanità che li popola. Oggi propone le sue riflessioni scrivendo quando non riesce a capire quelle degli altri.

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