La pillola del Lunedì: Dal cappello del Santo Giuseppe Moscati al caffè sospeso, il concetto di solidarietà

di Luigi D’Aniello-

Il  termine ‘solidarietà’ deriva dall’aggettivo ‘solidale’ (in solidum) che sta a indicare la condizione di chi è legato in maniera solida a qualcuno. Oggi, purtroppo, così immersi nei social, sempre intenti a guardare i cellulari, difficilmente nei rapporti riusciamo a cogliere la bellezza che può scaturire da un incontro. Si vive essenzialmente nel proprio spazio, in un vuoto esistenziale. Si tende a separare la propria persona dagli altri, si vuol sentire da soli la pienezza della vita, ma intanto, cadiamo nell’isolamento assoluto.

Ma la cosa che più mi inorridisce è che avvenimenti lontani migliaia di chilometri ci raggiungono in tempo reale, mentre noi ignoriamo ciò che accade ed è accaduto a pochi metri da noi. Così persone come il Santo, Moscati, che teneva davanti alla scrivania del suo studio un cappello con un cartello che recitava “chi ha metta, chi non ha prenda” o quella generazione di napoletani che in tempi molto difficili, per essere solidale verso i più bisognosi, escogitò di pagare due tazze di caffè, una per sè stessa, ed una per chi non se la poteva permettere, sono ormai un’araba fenice. Oggi, purtroppo in un’ epoca di consumismo sfrenato, dove tutto si brucia, si vive freneticamente, trascurando i rapporti interpersonali, chiusi nel nostro egocentrismo, nel nostro spazio privato dove non c’è spazio per il prossimo,  non ci rendiamo conto che un uomo è inutile, se non allevia il peso di qualcun altro.

Basti pensare al peso che oggi si dà in internet al termine “amico” , amicizie superficiali che vivono di like e non di dialogo, che nascono e muoiono con un click.
Bisogna ritornare a conoscersi senza pregiudizi ed egoismi, guardando l’altro, non come un competitor ma come una persona facente parte di una comunità, solo così riusciremo ad abitare più profondamente in noi e a vivere, non in termini individualistici, solo allora, riusciremo a provare quel senso di solidarietà che provava Moscati quando per aiutare il prossimo pose il cappello davanti alla sua scrivania o che provava quel napoletano che escogitò l’escamotage del caffè sospeso.

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"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"

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