Un canestro per tutti

Nasce a Cava de’Tirreni la squadra di baskin “Unlimited Sport”

di Maria Gabriella Alfano

A Cava de’Tirreni, è nata “Unlimited Sport”  squadra di baskin che fa della pallacanestro uno sport accessibile a giocatori e giocatrici con e senza disabilità, di ogni livello e di qualsiasi età.

La squadra ha debuttato con una breve esibizione lo scorso 24 settembre a Cava de’ Tirreni nel corso del Torneo di basket over 40/45/50 organizzato dall’Associazione Libertas Cava, presieduta da Carmine Adinolfi e intitolato a Gerardo Canora per oltre quarant’anni indimenticabile e attivo presidente del Centro Sportivo Italiano di Cava de’ Tirreni.

Oltre alle emozionanti partite che hanno visto vincitrice la squadra locale G.P. Unlimited Sport Cava “A”, il Torneo ha ospitato un momento speciale: l’esibizione della squadra di baskin “Unlimited Sport”, nata nella cittadina metelliana grazie all’impegno di Alfonso De Pisapia, ex direttore di banca, con una lunga esperienza da allenatore nazionale di basket.

“Il termine “baskin” –evidenzia De Pisapia– nasce dalla fusione tra “basketball” e “inclusion” e rappresenta una variante della pallacanestro, ideata per permettere a persone con abilità diverse di partecipare in modo attivo e competitivo a questo sport.”

In Italia il baskin ha fatto la sua comparsa a Cremona nel 2001, per iniziativa di un professore di ginnastica e del padre di una ragazza disabile. Da allora si è diffuso in tutto il Paese coinvolgendo più di 10.000 atleti, organizzati in oltre 100 società. È uno sport in costante crescita, aperto a tutti, indipendentemente dall’età, dal sesso e dalle abilità.

Qualche anno fa, con la squadra “Basket Over” che alleno – prosegue Alfonso De Pisapia– ho partecipato a un torneo a Rimini. Uno dei giocatori era accompagnato dal suo nipotino down che fu molto coccolato da tutti. A Rimini conoscemmo un’allenatrice che mi parlò del baskin e del suo importante ruolo non solo nello sport, aprendo la mia mente a un mondo  che fino a quel momento conoscevo poco. Tornato a Cava de’ Tirreni decisi di coinvolgere  persone sensibili al tema e familiari di  disabili tra cui Gabriella Mastrogiovanni, madre del ragazzo down che era venuto a Rimini. Coinvolsi anche Autilia Avagliano, presidente dell’APDD (Associazione Persone con sindrome di Down e Disabilità intellettiva). E’ nata così la squadra “Unlimited Sport” che si è affiliata alla Libertas di Carmine Adinolfi e che  alleno con il supporto di un gruppo di volontari motivato ed efficiente”.

Una delle caratteristiche più importanti del baskin è la  capacità di promuovere l’integrazione. Le squadre di Baskin sono miste, composte da giocatori senza disabilità e con disabilità sia fisiche che mentali. Le regole differiscono da quelle della pallacanestro tradizionale per garantire un’esperienza di gioco inclusiva. Lo stesso campo di gioco prevede la possibilità di utilizzare la sedia a rotelle e la presenza di canestri di diverse altezze per consentire ai giocatori di partecipare alle azioni e di segnare punti in base alle loro capacità.

Il principale punto di forza è il fatto che i giocatori imparano a fidarsi gli uni degli altri, a comunicare in modo efficace e a collaborare per raggiungere obiettivi comuni, un approccio che va ben oltre il campo di gioco perché può essere utilizzato nella vita quotidiana.

L’inclusione è un altro elemento chiave nel baskin. Le regole del gioco sono definite per garantire che tutti abbiano l’opportunità di partecipare attivamente, in modo da consentire a tutti i partecipanti di sentirsi coinvolti e valorizzati.

Assistere a incontri di baskin sensibilizza anche gli spettatori, sgombrando il campo da pregiudizi e barriere mentali, favorendo maggiore sintonia, empatia e rispetto.

“Siamo all’inizio –conclude De Pisapia- abbiamo dovuto superare qualche difficoltà nel reperire un luogo per gli allenamenti privo di barriere architettoniche. Per fortuna, grazie alla sensibilità dei responsabili del Forum dei Giovani,  ci è stato concesso il  campo di basket della loro sede nella Villa Comunale. I risultati ottenuti ci incoraggiano a proseguire, anzi speriamo  di coinvolgere altre famiglie. Tengo a precisare che la partecipazione all’iniziativa è a titolo gratuito”.

In un mondo segnato da divisioni e discriminazioni, il baskin ci ricorda che lo sport può essere un veicolo per accogliere e unire, insegnando a considerare le differenze come strumento di arricchimento, a valorizzare le diversità, a creare un mondo più inclusivo e accogliente per tutti, sia sul campo che fuori.

 

 

Fotografie a cura di Bernadette D’Ursi.

 

 

 

 

 

 

 

Maria Gabriella Alfano Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano

Architetto con specializzazione in pianificazione urbanistica, giornalista. Ha lavorato per molti anni nel settore pubblico occupandosi di piani, progetti e opere strategiche. E' stata presidente dell' Ordine degli Architetti di Salerno, direttore del trimestrale progetto "Progetto". Commissaria delle Riserve Naturali Foce Sale Tanagro e Monti Eremita Marzano e componente del Consiglio direttivo di Federparchi. E' presidente dell' Associazione Culturale L'IRIDE di Cava de' Tirreni. Viaggia spesso in tutto il mondo. Sposata, due figli, vive con il marito Pietro e due gatti.

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