Un Paese che si divide su tutto: ora è il turno dei vaccini

-di Antonino Papa-

Ennesima strumentalizzazione e nessun arbitro, sempre tutti contro tutti e molte ombre.

In un Paese in campagna elettorale ad libitum ed elezioni ogni mezza frazione di quadrimestre non poteva che essere un nuovo pomo della discordia il vaccino  per contrastare la diffusione del Coronavirus e le sue innumerevoli varianti.

Un argomento alquanto serio come quello della salute ridotto ad un volgare strumento per scatenare bagarre politica e portare acqua al mulino rosso o a quello nero, una ulteriore riprova che la democrazia attraverso la quale si pretende di governare un popolo immaturo non è efficace ed i cosiddetti “principi base” della Costituzione sono diventati aleatori tra interpretazioni di illustri giuristi e teorie di esponenti politici che argomentano come avvocati penalisti a difesa di un pluriomicida.

L’unica cosa che non si prende mai in considerazione, neanche in questo caso purtroppo, è la logica tanto cara agli antichi Greci e su cui  poggia tutto il mondo. La logica di solito è sinonimo di buon senso ed è proprio questo il punto critico: nel nostro Paese mai è stata usata la logica per risolvere annose questioni. Motivo? E’ davvero semplicissimo: la logica definisce qualcosa di preciso ed inconfutabile e di conseguenza non fornisce pretesti di scontro alle parti politiche in contrapposizione, ergo queste non hanno argomenti per essere in contrasto. Ma partiamo da lontano…

Il Professor De Donno, purtroppo scomparso in questi giorni, aveva con successo sperimentato la cura al plasma per trattare i malati di Covid, ed infatti i 58 pazienti da lui seguiti a suo tempo, sono tutti guariti. Quale prova più logica e lampante del 100% delle guarigioni? Troppo semplice; cura non adeguatamente sperimentata e sconosciuti gli effetti a lungo termine: con parole simili a queste è stata liquidata la cura al plasma, non riconosciuta ufficialmente e messo in un angolo il medico mantovano.

Sono stati quindi prodotti i primi vaccini, autorizzati da EMA ed AIFA, “causa emergenza”, nonostante “non adeguatamente sperimentati” (esattamente come la cura al plasma) e sono stati introdotti ufficialmente come azione di prevenzione contro il COVID. Ben fatto perché la prevenzione è sempre importante.

Inevitabilmente vi sono stati i cosiddetti “effetti collaterali”, alcuni dei quali anche gravi, ma si è andato avanti lo stesso, con opportuni accorgimenti, perché i “numeri” avevano l’ultima parola ed i casi avversi erano in misura infinitesimale e non costituiscono indizi tali per sospendere tutto. Purtroppo però, tra questi casi “avversi” vi sono stati anche dei decessi su alcuni dei quali sono in corso indagini approfondite per stabilire una qualche verità.

In questo contesto si inserisce la politica che si appropria di pregiudizi e preconcetti usando come pretesto l’opportunità o meno di vaccinarsi, così iniziano a volare idiozie su social e media come il definire “no-vax” coloro che semplicemente, attenendosi alla libertà di scelta e non violando alcuna legge, decidono di non vaccinarsi.

Visto  che il rischio di casi avversi causati dal vaccino è “infinitesimale”, chi decide di non vaccinarsi si affida agli stessi numeri, in questo caso l’indice RT ovvero il valore che esprime il rischio di contagio ogni 100.000 abitanti che attualmente è lo 0,66 a livello nazionale.

Pertanto, senza essere pro o contro alcun vaccino, per quale motivo ci si affida ai “numeri” per stabilire che i vaccini possono essere inoculati “senza problema” nonostante “non adeguatamente sperimentati” e si critica al tempo stesso chi si affida agli stessi numeri decidendo di non vaccinarsi ? Coloro che decidono di non vaccinarsi ritengono infatti che la possibilità di contagio sia irrisoria e  temono effetti a breve e lungo termine, supportati da illustri scienziati?

Perché non è stato preso in considerazione il 100% dei guariti con le cure al plasma, almeno per continuare nella sperimentazione, a maggior ragione se si considera che non vi sono stati “casi avversi”? Perché chi decide di vaccinarsi viene definito di “sinistra” o “intelligente” e chi no viene definito “no-vax” o “fascista ed ignorante”? Perché viene imposto un obbligo indiretto a vaccinarsi nonostante nessuno sia oggi in grado di stabilire la bontà o meno degli effetti dei vaccini a lungo termine sul sistema immunitario ?

La verità non sta da una sola parte, ed in materia di salute (leggasi vite umane), ognuno dovrebbe decidere per sè in piena libertà.

Se un Governo  decide circa la salute delle persone sulla base di elementi “non certi al 100% e tantomeno sperimentati” per quale motivo allora non dovrebbe  dichiarare fuorilegge le sigarette visto che è al 100% sperimentato che il fumo “uccide” e “provoca il cancro” come scrivono sulle confezioni? Non solo non viene vietato  il fumo ma ci lucrano anche, quindi la salute dei cittadini non sta a cuore a nessuno se non alle tasche di qualcuno.

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