Navalny, già dimenticato dalla Democrazia europea?
di Antonino Papa-
Alexej Navalny, principale oppositore di Vladimir Putin, probabilmente avvelenato da un agente dei servizi segreti russi il 20 agosto 2020, successivamente curato in Germania dove si era ripreso, tornato in Russia è stato arrestato il 17 gennaio 2021 e condotto un una prigione per metterlo a tacere.
Dal rumore assordante dei media e degli esponenti politici nei giorni susseguenti l’arresto, si è passati repentinamente ad un silenzio imbarazzante dopo che tutto il mondo, ha gridato allo scandalo, invocando il rispetto dei diritti umani calpestati dalla Russia.
Allo stato attuale sembra che l’Europa abbia dimenticato Navalny che, per ricordare al mondo che esiste, ha iniziato lo sciopero della fame nonostante gli agenti di sorveglianza lo abbiano “minacciato” di doversi alimentare per forza. Ora versa in gravi condizioni.
Come si dice, da un lato ti vogliono ammazzare e dall’altro si preoccupano per te …
Ma la cosa peggiore è che, la cosiddetta Europa, basata su “principi democratici”, abbia quasi “abdicato” e preso sotto braccio Vladimir Putin per un semplice gasdotto (Nord Stream) e per un semplice vaccino (Sputnik) sulla cui efficacia esistono anche dubbi.
Nessun media informa delle condizioni di Navalny, nessuna notizia dal giorno dell’arresto, tutto, dunque, sembrerebbe un piano ben architettato affinché la gente dimentichi. Il motivo? L’Europa ha bisogno della Russia e non c’è alcun modo per tagliare questa dipendenza, così come ha bisogno della Cina e della Turchia, ovvero ha bisogno di tre nazioni in cui i diritti umani sono pari a zero.
Un conto sono gli scambi commerciali, un altro è decidere per cosa dipendere, in alcuni settori, da nazioni di questo genere.
La Russia, ad esempio, è l’unico interlocutore in grado di tenere a bada Erdogan che sta spadroneggiando indisturbato anche nel Mediterraneo. Putin, intanto, riveste purtroppo anche un ruolo fondamentale nei rapporti con la Cina che mai ha avuto una luna di miele con il mondo occidentale.
Non è la prima volta che la UE e tutti gli stati che si definiscono “democratici”, chiudono un occhio, se non entrambi, per il “bene comune”.
Cosa volete che sia un prigioniero in più in una nazione in cui va in carcere chi non si allinea ? O addirittura viene assassinato ?
Ovviamente di fronte agli interessi economici, la democrazia, l’etica e tutte le belle parole finiscono in una sorta di discarica dei bei sogni. L’unica voce fuori dal coro è stata quella del Presidente USA che ha calcato la mano, con dichiarazioni pesanti, nei confronti di Putin e della vicenda Navalny.
Come si usa dire, “alla luce di quanto esposto”, non si accettano lezioni di democrazia da coloro che sottobanco alimentano le economie di nazioni repressive, vedi gli accordi “via della seta con la Cina, 5G sempre con la Cina, Nord Stream con la Russia, idem Sputnik e non da ultimo gli accordi con Erdogan (lautamente pagato dalla UE per paura che possa mandarci milioni di immigrati).
Ed aggiungiamo anche il silenzio dei governi occidentali a seguito delle repressioni cinesi sugli studenti di Hong Kong o le minacce a Taiwan.
Tutto ciò si chiama tradimento della democrazia reale. Logico, chiaro e semplice.