11/09/2001: la finzione diventa realtà grazie alla fotografia
19 anni fa siamo stati catapultati all’interno di un film.
Tutti eravamo per strada ma eravamo sommersi da immagini a cui non riuscivamo a credere: un aereo che si abbatte su di un grattacielo per distruggerlo è roba da film. Nella realtà non può esistere.
E invece no, le immagini che ci arrivavano dalla televisione e dal web con la loro insistenza ci stavano dicendo che non era un film. Era tutto drammaticamente vero e ci invitavano a credere a qualcosa che aveva dell’incredibile e che stava minando la nostra sicurezza.
Da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima perché la paura che tanto magistralmente molti registi riuscivano a trasferire sulle loro pellicole, questa volta era concreta e reale e seppure tutto accadeva nella grande Mela, quelle fotografie ci raccontavano che il pianeta è piccolo e unico e che se in quel momento l’orrore era distante da noi, quelle stesse immagini ci volevano far capire che sarebbe potuto succedere a noi. Non capivamo più nulla perché, era la prima volta nelle nostre vite che realtà e fantasia si univano in maniera drammatica mettendo in discussione tutte le nostre certezze.
Testimoni di quella tragedia sono stati molti fotografi ma le immagini che tutti conosciamo sono state realizzate da Steve McCurry, noto fotoreporter tra i fondatori dell’Agenzia Magnum che in quel momento si trovava sul tetto di un albergo a Washington Square Park e, piuttosto che farsi coinvolgere emotivamente da quel film reale che veniva proiettato davanti ai suoi occhi, decise di fermare le immagini che tutti conosciamo e che fanno parte della storia contemporanea.
Non c’ è molto da dire sull’argomento ma, come potete vedere, ancora la volta il potere della fotografia entra nelle nostre vite e ci ricorda i tempi che viviamo.
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