Ex Sanatorio di Salerno: foto storiche e ipotesi di recupero dell’area a nord del capoluogo
Culturaurbana –
di Daniele Magliano
Di particolare interesse storico-sociale sono le foto riguardanti l’inaugurazione del Presidio Ospedaliero “ Giovanni Da Procida”, risalenti al 1938, documenti che provengono dall’E.B.A.D.( Eboli Archivio Digitale) gentilmente concessi dal suo Direttore ( Dott.ssa Teresa Meola). In una foto, spicca la figura di Sua Altezza Reale Adalberto di Savoia-Genova, Generale dell’Esercito Italiano (fonte Massimo La Rocca).
Si evidenziano anche alcuni passaggi dell’inaugurazione : la foto che ritrae tutto il personale del Sanatorio, un trombettiere fascista , dei giovani presenti all’inaugurazione in una posa sciolta e altre foto che focalizzano in particolare la facciata del Sanatorio.
Sempre provenienti dello stesso Archivio Digitale ( E.B.A.D.), sono alcune foto datate proprio 1938, che ritraggono presumibilmente un saggio di fine anno scolastico presentato nello stadio Littorio (attuale Vestuti). In queste foto si vede in lontananza tutta collina del Sanatorio e i suoi giardini. Posizionata in un punto strategico, da cui è possibile osservare l’intera Valle dell’Irno fino a Fisciano avendo il controllo, allo stesso tempo, di tutto il Capoluogo, la collina fu anche teatro di sanguinose battaglie tra gli Alleati Inglesi e i Tedeschi nel periodo che va dal 10 Settembre 1943 al 20 dello stesso mese. La battaglia comportò anche il momentaneo allontanamento dei degenti con tutto il personale che si riparò in una galleria ferroviaria nei pressi di Fratte.
Interessante, poi, è la foto aerea scattata subito dopo l’alluvione del 25 Ottobre 1954, proveniente dall’Archivio Storico del Comune di Salerno e presentata assieme a tante altre nel 2004 in occasione di un mostra dal titolo “ Vogliamo ricordare, 50 anni dall’alluvione ” . In essa si osserva molto bene il Sanatorio, le colline della Mennola e del Carosello ancora prive dell’assalto cementizio che le avrebbe coperte, in parte, un decennio dopo. Sempre nella foto si notano benissimo i viali alberati del giardino posto sul lato nord, est e sud dell’edificio. Negli anni ’70 la struttura da Sanatorio passò sotto la direzione dell’I.N.P.S. (la scritta la si legge ancora oggi sul prospetto sud, lato ingresso), e successivamente Ente Ospedaliero e circa un ventennio dopo divenne Presidio Ospedaliero per poi trasformarsi ancora, negli ultimi 7 anni, in Azienda Ospedaliera Universitaria “ San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Non più di un mese fa mi sono inoltrato all’interno di quello che resta del giardino dell’ex Sanatorio. Si accede dal versante est della struttura, passando per una doppia scalinata, mal ridotta, che porta appunto al versante est del giardino, forse quello più interessante poiché molto panoramico. Ho percorso un viale alberato tenuto in condizioni deplorevoli, le stesse in cui versa quello che rimane del giardino lato nord dove i viali sono quasi completamente scomparsi, tanta la presenza di fogliame vario, accumuli di aghi dei pini marittimi, sterpaglia presente ovunque. L’Ambiente appare a dir poco tetro e ancor meno vivibile, un luogo armai abbandonato a se stesso, che però mi ha fatto anche riflettere sulla sua cattiva gestione e sull’assoluta mancanza di manutenzione. Mi sembra davvero inconcepibile tale situazione, nonostante la crisi abbia comportato ingenti tagli anche alla gestione del verde, il luogo ha una sua storia, va rispettato, e non dimenticato. In un’epoca in cui si tende ormai a tralasciare tutto ciò che è d’importanza storico-territoriale, (per esempio le Terme Campione, con la sua bellissima palazzina in stile liberty, ormai cancellate per sempre con la realizzazione di 4 grossi recentissimi palazzoni, la storica fabbrica della Vitologatti in Fratte che rischia anch’essa di essere cancellata da una ulteriore grande speculazione edilizia, con la realizzazione di un edificio di 15 piani, in un’area particolarmente delicata anche dal punto di vista morfologico), mi piacerebbe immaginare, invece, la collinetta verde dell’Ospedale “ Giovanni da Procida” all’interno di un grande progetto che leghi, attraverso un percorso pedonale, più parchi della zona a nord di Salerno : da quello futuro del Lago di Brignano al Parco Pinocchio e dell’Ex Salid , fino a un ipotetico parco storico-collinare dell’ex Sanatorio, per dotare la città di un vero e proprio parco urbano in cui la vera protagonista sia la natura piuttosto che la mano cementizia, al pari di tante realtà, neanche troppo distanti e davvero “europee ”.
