Fumata bianca, chi sarà il successore di Pietro?
Al quarto scrutinio il Conclave, alle 18.07, ha eletto il 267° Papa.
89 i voti necessari per l’elezione.
Alle 16,30 i cardinali dopo il pranzo a santa Marta hanno fatto ritorno nella Cappella Sistina per dar vita alle due altre votazioni, come era stato stabilito, ma ne è bastata una.
Poi il nuovo Papa dovrà scegliere il suo nome, nome pontificale, prassi affermata alla fine del X secolo perchè chi è eletto papa diventa una persona nuova rispetto a quella che era in precedenza. Dal X secolo la consuetudine è stata sempre rispettata, con due sole eccezioni di papi che mantennero il loro nome di battesimo: Adriano VI e Marcello II.
Dopo l’elezione vi è l’accettazione da parte del nuovo eletto.
Chi sarà il Papa?
Tra i favoriti…
Pietro Parolin: 70 anni, vicentino, Segretario di Stato vaticano, cardinale nominato da Papa Francesco. Laureato in filosofia e teologia e poi in diritto canonico, sacerdote dal 1980. Parolin è il candidato più esperto in materia di relazioni diplomatiche e burocrazia vaticana, ma soprattutto in Asia e Medio Oriente.
Matteo Zuppi: 69 anni, romano, è arcivescovo di Bologna, presidente della Cei. Laureato in Lettere e filosofia e poi in teologia ha maturato molta esperienza nel campo della mediazione, collaborando anche con Nelson Mandela. A seguito dell’invasione russa in Ucraina il Papa ha deciso di inviarlo per una missione di pace a Kiev, Mosca, Washington e Pechino.
Pierbattista Pizzaballa:60 anni, è il candidato più giovane. Bergamasco, è patriarca di Gerusalemme dei Latini, dell’ordine dei frati minori francescani, ed è cardinale dal 2023. Laureato il filosofia e teologia, dal 2004 al 2016 è stato Custode di Terra Santa. Nel 2020 è diventato patriarca di Gerusalemme, è tra le figure di spicco della comunità cattolica in Israele, esprimendosi più volte per la pace tra Israele e Palestina.
Anders Arborelius: 75 anni, nato a Sorengo (Canton Ticino) laureato in lingue moderne e teologia. E’ stato uno dei firmatari del “Manifesto di Pasqua” del 2005, che mirava a rendere più facile per i rifugiati appena arrivati l’ottenimento del permesso di soggiorno nel paese.
Reinhard Marx: 71 anni, arcivescovo di Monaco e Frisinga. Impegnato da anni nell’azione di denuncia degli abusi sessuali commessi da membri del clero.
Jean-Marc Aveline: nato in Algeria, ha conseguito un dottorato in teologia, e poi ha studiato filosofia alla Sorbona, è progressista ed europeista, e particolarmente attento al dialogo con l’Islam e alle questioni migratorie.
Juan José Omella Omella: 79 anni, originario di Cretas (Zaragoza, Spagna), è la figura più affine a Papa Francesco, per il suo lungo cammino missionario.
Luis Antonio Gokim Tagle: 67 anni, è originario di Manila (Filippine).Dopo gli studi gesuiti, si è laureato in filosofia e teologia, di cui ha anche conseguito un dottorato negli USA.
Lazzaro You Heung-sik: 73 anni, originario della Corea del Sud. Laureato in filosofia e teologia.Fridolin Ambongo Besungu: 65 anni, arcivescovo di Kinshasa (Repubblica democratica del Congo). Laureato in filosofia, teologia e Teologia Morale, presidente dei vescovi africani.
Péter Erdő: 72 anni, arcivescovo di Budapest. Laureato in teologia e Diritto Canonico
Roberth Sarah: 79 anni, originario della Guinea, è a capo dell’ufficio liturgico del Vaticano in pensione.
Marc Ouellet: 80 anni, canadese, è il candidato più anziano. Laureato in pedagogia, teologia e teologia dogmatica, parla sei lingue (francese, inglese, spagnolo, italiano, portoghese e tedesco).
Blase Joseph Cupich: 76 anni, originario del Nebraska, è arcivescovo di Chicago, fortemente anti-Trump.
Robert Francis Prevost: 69 anni, improbabile la sua elezione, visto che avrebbe coperto dei casi di abusi.
Joseph William Tobin: 72 anni e originario di Detroit.
