Lego Bricks di bdesham è concesso in licenza con CC BY-SA 2.0 .

La lunga storia del giocattolo più conosciuto al mondo: le costruzioni “Lego”.

Probabilmente il giocattolo più conosciuto al mondo, molto amato dai bambini ma non soltanto da loro, spesso comunemente chiamato col nome di “costruzioni”, il celebre “Lego” nasce dal genio dell’imprenditore danese Ole Kirk Christiansen, che all’inizio dello scorso secolo svolgeva la professione di falegname.

Ole Kirk di Pubblico Dominio

Dalla Danimarca, Ole passò, poi, in Norvegia e in Germania dove perfezionò le sue competenze, per ritornare in Patria pochi anni dopo per allestire una propria fabbrica di falegnameria e segheria. Dal suo matrimonio nacquero ben 4 figli. Nel corso della Grande depressione economica dell’inizio degli anni ’30, Ole collaborò col figlio Godfred alla produzione di numerosi oggetti in legno per la casa come sedie, sgabelli, assi da stiro, mentre il figlio, si dedicava principalmente alla realizzazione di giocattoli in legno. Tra i giocattoli più in voga all’epoca ricordiamo, piccoli aeroplani e macchinine in legno di betulla, ben levigate e verniciate, che riscossero anche un grande successo economico! Nel 1934, quando ormai l’azienda era specializzata nella sola produzione di giocattoli in legno, l’imprenditore decise di indire una sorta di concorso interno tra i tanti dipendenti della fabbrica, al fine di coniare il nome definitivo della stessa. A vincere fu il nome “Lego”, dalla locuzione in lingua danese “leg godt” che vuol dire “gioca bene”. Per una coincidenza nomenclativa tale nome, in latino, vuol dire anche “assemblo” o “mettere insieme”, quasi una sorta di premonizione che associa il nome stesso ai futuri mattoncini colorati. Dopo un florido periodo economico prima della Seconda Guerra Mondiale, la fabbrica di giocattoli subì, purtroppo, una breve battuta d’arresto a causa di un improvviso incendio, nel 1942.

Cubi da costruzione ad incastro Bri-Plax CC BY-SA 2.0

Dopo la guerra Ole e suo figlio Godfred conobbero l’inglese Hilary Fisher Page, ideatore di una tipologia di giocattoli Kiddicraft “Sensible” creati con una nuova tecnologia ad iniezione e venduti dal 1937 col marchio “Bri-Plax” (tra questi ricordiamo proprio dei piccoli cubi da costruzione a incastro autobloccanti). Affascinato dalla produzione in serie dei piccoli mattoncini di plastica, nel 1947 Ole e Godfred acquistarono un macchinario per l’iniezione e lo stampaggio di prodotti in plastica iniziando a realizzare modelli di mattoncini molto simili a quelli della Bri-Plax apportandone però delle significative modifiche. I pezzi da assemblare erano in acetato di cellulosa e la loro forma non si discostava molto da quelli realizzati in legno. Tuttavia la vendita del nuovo giocattolo per costruzioni non riscontrò subito il successo sperato, molto probabilmente a causa di due fattori: l’utilizzo della plastica, materiale quasi sconosciuto fino all’inizio degli anni ’50, e l’assemblaggio dei mattoncini non ancora perfetto soprattutto nell’incastro inferiore.

httpswww.youtube.comwatchv=0aGLzfZ3HJU 1955 Lego System Commercial (3)

Nel 1953 si realizzarono i “Lego Mursten”, mentre 5 anni dopo, alla morte di Ole Christiansen, l’azienda passava tutta nelle mani di Godtfred il quale modificò ulteriormente il disegno del mattoncino aggiungendo nella sua parte inferiore un cilindretto che dava una maggiore stabilità di collegamento tra un pezzo e un altro.

httpswww.youtube.comwatchv=0aGLzfZ3HJU 1955 Lego System Commercial
httpswww.youtube.comwatchv=ihsLhHcF_t0 Vintage Old Lego Building Blocks Commercial
httpswww.youtube.comwatchv=0aGLzfZ3HJU 1955 Lego System Commercial (4)

Da quel momento il giocattolo delle costruzioni, conobbe un sempre maggiore successo, grazie anche alla pubblicità in televisione che animava ulteriormente il commercio, particolarmente tra gli anni ’60 e i ’70.

Old School Lego #1 di pasukaru76 è contrassegnato con CC0 1.0 .

Negli anni ’60 venne, inoltre, istituito un apposito staff responsabile delle novità da apportare al giocattolo come, ad esempio, la realizzazione, nel 1962, delle prime ruote che potevano essere assemblate alla costruzione di automobili. Nell’anno successivo, si perfezionava, inoltre, anche il materiale, con l’abbandono dell’acetato di cellulosa e l’adozione della plastica (acrilonitrile butadiene stirene), molto più duraturo nel tempo, più resistente al calore e che difficilmente scolorisce.

Legoland Billund (6751086171) di MPD01605 da Sterling, Virginia, Stati Uniti, Stati Uniti è concesso in licenza con CC BY-SA 2.0 .
Legoland Billund di bobbsled è concesso in licenza con CC BY-SA 2.0 . (3)

Il successo della Lego fu talmente ampio ed esponenziale che nel 1968 venne inaugurato il primo Parco Legoland nella città danese di Billund (molti altri verranno inaugurati negli anni successivi, come quelli in Germania, o in Florida e California e persino a Dubai) e solo in quell’anno vennero vendute quasi 20000 scatole di Lego. I parchi sono delle oasi verdi ben curate, dove si possono ammirare vere e proprie opere architettoniche realizzate con migliaia di mattoncini: case, torri, castelli, navi.

Legoland Billund di bobbsled è concesso in licenza con CC BY-SA 2.0 . (2)
LEGOLAND Castle Hotel Billund di Brickset è concesso in licenza con CC BY 2.0 .

La maggioranza di tali composizioni architettoniche sono in miniatura, sebbene alcune sono scala 1:1 quindi a grandezza reale. Nel 1969 nasce la serie “Duplo” con la realizzazione di mattoncini più grandi, dunque più sicuri, per bimbi al di sotto dei 5 anni. All’inizio degli anni ’70, al fianco dell’imprenditore Godtfred, fa la sua comparsa il figlio Kjeld, con le sue doti imprenditoriali, realizza ulteriori fabbriche Lego con l’apporto di numerose ricerche di mercato sulle nuove esigenze da parte del pubblico.

lego-city-folk di dangoodwin è concesso in licenza con CC BY-SA 2.0 .
Il castello giallo, scatola nº 375. CC BY 3.0

In questo periodo vengono realizzati i primi prototipi di persone in miniatura, anche se soltanto a partire dal 1978 verranno realizzate le prime serie dei più celebri e conosciuti omini della LEGO (dal classico colore giallo e con sorriso standard). Negli anni successivi verranno prodotti sempre più pezzi speciali per la realizzazione non solo di casette o macchine, ma anche di navi, razzi e astronavi. Negli anni ’90, in particolare nel 1996, si apre il primo sito web della Lego e fa la sua comparsa anche in numerosi videogiochi. Nel 2000 l’Associazione “British Association of Toy Stores” (importante realtà comunitaria del Regno Unito di rivenditori di giocattoli assegnataria, ogni anno, di premi per i migliori giocattoli) nomina il Lego come il giocattolo del secolo. In un’epoca sterile, in cui la nostra esistenza sembra ruotare intorno al cellulare, divenuto il nuovo giocattolo per eccellenza anche per i bambini più piccoli, privati, di  fatto, della loro innata fantasia, un lungo slogan del 1978 potrebbe ancora far comprendere al mondo quanto il lego abbia in realtà un potenziale intellettivo e creativo atto a stimolare e migliorare la curiosità e l’intraprendenza intellettuale del bimbo: “C’era un mattoncino lego che voleva diventare una piattaforma marina. Facile per un mattoncino Lego; un giorno incontrò una petroliera che conosceva una piattaforma e un elicottero che convinsero alcuni mattoncini a diventare un auto da corsa; che si trasformò in un dinosauro che scappò al mare per ridiventare una piattaforma marina. Con un po’ di mattoncini Lego si possono fare un sacco di altre cose.”.

httpswww.youtube.comwatchv=OlYqt0jbrTA spot della Lego 1978

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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