Il Lunedì in Albis di un tempo ormai passato e le passeggiate fuori porta dei salernitani

Sono davvero tante le tradizioni civili e religiose nella città di Salerno. Molte manifestazioni antiche sono state riscoperte di recente, altre sono scomparse col tempo ma tutte entrano a pieno diritto all’interno del patrimonio culturale del nostro territorio e, sebbene non siano più rispettate come in passato, è importante comunque non dimenticarle. Il periodo della Pasqua in città era ricco di manifestazioni e usanze di stampo religioso, tra le quali la tradizione salernitana (ormai abbandonata da decenni) delle passeggiate fuori porta o come si diceva allora “’a cammenata”. Lo storico Fernando Dentoni- Litta nel libro “Tradizioni popolari salernitane”, ci fa rivivere alcune delle manifestazioni oggi scomparse. Partendo da Piazza Matteo Luciani, nei pressi del Teatro Verdi, il giorno del lunedì in Albis, i salernitani percorrevano una salita, in alcuni tratti piuttosto ripida (Via Monti), per raggiungere la piccola chiesa della Madonna del Monte (sinonimo, in realtà, improprio dato che siamo a poco meno di 100 metri s.l.m.). La chiesetta sovrasta un’antica sorgiva detta Acqua del Fico e dal sagrato, inoltre, si può ammirare un meraviglioso panorama da ovest del Capoluogo e del suo ampio Golfo. Si usava poi partecipare, in quel giorno, anche a una serie di messe, partendo dalle prime ore del giorno, fino alle quattordici. Nonostante la pendenza poco piacevole, il percorso era allietato dalle bancarelle che vendevano frutta secca e giocattoli accompagnati anche dai tradizionali “confiette e’ Pasca”. Nella prima pianta del Comune di Salerno realizzata dagli architetti Di Gilio e Pannaini nel 1867 (collezione Giannattasio), si vede la strada di Via Monti (denominata Via Madonna del Monte) completamente sgombra dei palazzi realizzati nella seconda metà del ‘900 e alla fine di essa si vede la piccola chiesetta. Nella “Pianta della città di Salerno” del 1912 (custodita nell’Archivio storico del Comune di Salerno), la strada è già denominata Via Monti e ad ovest viene indicata la chiesetta. Dal libro del Touring club italiano “CAMPANIA” del 1936, si può ammirare, inoltre, l’area della chiesa in questione, attraverso una foto scattata dall’aeronautica. L’immobile sacro è stato realizzato molto probabilmente nel XIX secolo, e presenta una unica navata a pianta rettangolare. La struttura è a muratura portante con capriate lignee a vista. La facciata ha un unico portale d’ingresso con portone in ferro, sormontato da un lunotto affrescato (Madonna col Bambino). All’interno la pavimentazione è in marmo mentre in fondo è collocato un piccolo altare realizzato con marmi policromi.

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Partendo dal quartiere collinare di Canalone, altri salernitani raggiungevano a piedi San Liberatore, attraverso la via della Valle, altre famiglie, invece, raggiungevano il Santuario di San Vincenzo Ferreri a Dragonea, sempre a piedi. In genere per questo particolare giorno, dedicato alla gita fuori porta, i salernitani portavano una colazione a sacco, con tutte le rimanenze del giorno di Pasqua, oltre alla tradizionale frittata di maccheroni che veniva chiamata “’a pastiera”. Ulteriore e conclusiva manifestazione dei tempi ormai andati era l’usanza, il lunedì successivo, di raggiungere la chiesa della Madonna degli Angioli a Vietri sul Mare, posizionata sotto gli archi della ferrovia di Stato, per ascoltare la messa e, a volte, alcune famiglie, munite di colazione a sacco, ci passavano la giornata.

 

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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