Gattuso: l’allievo di Ancelotti che vuole rilanciare il Napoli
SalernoNews24-Sport- di Emanuele Petrarca-
In fin dei conti anche i fenomeni sbagliano e, quando succede, è giusto cambiare. Carlo Ancelotti è arrivato a Napoli tra lo stupore e la gioia generale dei tifosi partenopei, consapevoli di avere al comando della propria squadra uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio e con un curriculum tale da poter considerare il suo ingaggio al pari di quello di Cristiano Ronaldo alla Juventus.
566 giorni dopo, tra polemiche, difficoltà tattiche, prestazioni spesso deludenti e malumori che hanno coinvolto non solo l’allenatore, ma soprattutto, giocatori e società, Carlo Ancelotti non è più l’allenatore del Napoli. L’ormai ex mister è arrivato da fenomeno ed esce, sicuramente ancora definibile come tale, ma con la consapevolezza di aver fallito in questa sua breve avventura azzurra.
Una separazione che era ormai diventata scontata ed inevitabile per una serie di motivi, tra cui un 4-4-2 che non è mai sembrato il vestito giusto per questo Napoli con molti giocatori che si sono dimostrati poco adatti al pensiero tattico dell’allenatore romagnolo ed hanno sofferto in termini di prestazioni.
Non tutte le colpe possono essere attribuite ad Ancelotti ed anche la squadra, soprattutto in campionato, è apparsa spesso svogliata e poco motivata durante questi ultimi mesi. Malgrado le grandi aspettative, un maestro come Ancelotti ha mostrato i suoi limiti gestionali non riuscendo a perfezionare un quadro tattico adeguato alla rosa a sua disposizione e, per questo, era doveroso lanciare un segnale all’ambiente e cambiare volto a questo Napoli. Sorprende come a dover prendere il posto dell’ormai ex allenatore del Napoli sia stato uno dei suoi più grandi allievi: Gennaro Ivan Gattuso.
La scelta di ingaggiare una figura di enorme personalità come Gennaro Gattuso è rischiosa e ambiziosa al tempo stesso. Gattuso non è un fenomeno, forse non lo è mai stato nemmeno in campo, ma ci mette cuore e grinta in tutto ciò che fa ed ha l’animo del combattente che emerge nei momenti più difficili. Infatti lo stesso Ancelotti, ai tempi del Milan, e molti altri allenatori consideravano il tecnico calabrese un calciatore imprescindibile nel proprio 11 titolare. È per questo che Gattuso potrebbe essere l’uomo giusto al posto giusto. Al Napoli manca la sua grinta, manca l’umiltà e la voglia di lottare su ogni pallone che solo una personalità come la sua può dare. Eppure, nonostante la positiva avventura da allenatore del Milan, condita da una finale di Coppa Italia, Gattuso è da considerare un neofita tra gli allenatori ed ha poca esperienza in Serie A.
La preoccupazione principale sarà soprattutto nel gestire una rosa piena di campioni, come quella partenopea, in una piazza dove i tifosi si aspettano risultati immediati e positivi. Gattuso entra in punta di piedi in un’ambiente infuocato e voglioso di tornare protagonista in un campionato che vede gli azzurri solo al settimo posto. Gattuso è un rischio non dissimile a quello che De Laurentiis si prese nell’ ingaggiare Maurizio Sarri, anch’egli venuto dal nulla e con molti dubbi, dovendo sostituire un allenatore di grande livello come Benitez. Le prime indiscrezioni indicano un possibile ritorno al 4-3.3 di sarriana memoria, con l’imperativo già lanciato dal tecnico calabrese di dover rendere i partenopei efficaci in fase difensiva e in fase di palleggio, oltre che migliorare la tenuta fisica e mentale dei suoi. Da domenica inizierà l’era di Ringhio e inizieremo a tirare le prime somme sul suo operato e ci lasceremo alle spalle l’era di Ancelotti.
L’allievo è pronto a prendere il posto del maestro e lanciarsi in una nuova difficile sfida. Ancelotti valuterà le proposte provenienti dall’estero (sirene inglesi per lui) e si lascerà alle spalle l’avventura di Napoli. In fondo, i fenomeni rimangono sempre tali anche quando sbagliano, ma il suo rammarico sarà che a Napoli verrà ricordato semplicemente come uno dei tanti.
