Louvre, colpo degno di Lupin
di Mariapia Vecchione-
È un furto al patrimonio dell’umanità quello subito nelle prime ore di domenica 19 ottobre dal Louvre, ma eseguito con semplicità ancestrale: rubati i gioielli Napoleonici nella Galleria di Apollo, a diffonderne la notizia la Ministra della Cultura Francese, Rachida Dati, insieme ai responsabili del museo del Louvre di Parigi.
La rapina si sarebbe svolta in sette minuti, senza provocare alcuna violenza ai tanti visitatori del museo, cuore della cultura europea. Il Ministro dell’interno francese, Laurent Nuñez, in seguito all’accaduto ha confermato che gli autori del gesto hanno sottratto al mondo «gioielli di inestimabile valore».
La dinamica del furto, riportata dai principali giornali parigini, ricostruisce l’azione svolta da quattro persone arrivate al Louvre a volto coperto, su due scooter diversi, giunti dal lato del Senna in cui è presente un cantiere di lavoro.
Utilizzando un montacarichi, hanno avuto accesso diretto al primo piano della Galleria Apollo: in pochi minuti sono stati trafugati nove pezzi dei gioielli della collezione Napoleonica e di alcune sovrane francesi, la spilla da corsetto dell’Imperatrice Eugenia de Montijo, collane e orecchini di smeraldi appartenuti a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, seconda ed ultima moglie di Napoleone Bonaparte, ma anche i preziosi della regina Maria Amalia di Borbone-Due Sicilie, consorte di Luigi Filippo I di Francia.
Le autorità francesi procedono alla valutazione dei danni in seguito alla perdita dei reperti, la ministra Dati chiarisce che durante la fuga dei malviventi un gioiello è stato ritrovato a pochi metri dal museo, e nel pomeriggio di domenica i media francesi hanno annunciato il ritrovamento di un secondo gioiello.
Dei quattro ladri di diamanti, nessuna notizia, a bordo dei loro scooter hanno intrapreso la fuga verso l’A6 autostrada che collega Parigi – Lione, di loro nessuna traccia.
La Galleria Apollo, aveva riaperto le sue porte, successivamente ai lavori di ristrutturazione e riqualificazione del palazzo storico, dal gennaio 2020.
Ogni giorno il museo del Louvre accoglie milioni di visitatori, la scorsa domenica era un giorno qualsiasi quando i turisti in coda, hanno assistito a scene da film polizieschi, ma era la realtà: le autorità parigine hanno bloccato tempestivamente gli ingressi, decidendo per la chiusura del museo per l’intera giornata di domenica.
Sembra però, che la dea della fortuna abbia baciato la Francia: fra i due gioielli ritrovati, ritorna al Louvre la corona dell’imperatrice Eugenia de Montijo (1826-1920), ultima sovrana di Francia e moglie di Napoleone III.
La corona è un gioiello prezioso, ritrovata senza alcun danno, ha valore raro ed è irriproducibile: essa fu realizzata dal gioielliere Alexandre-Gabriel Lemonnier e fu presentata nel 1855 all’Esposizione Universale, rappresentando la storia artistica della Francia e simbolo della maestranza del Secondo Impero francese. Il Louvre aveva acquistato il pezzo artistico, che vanta di ben 1.354 diamanti e 56 smeraldi, attraverso il sapiente aiuto del collezionista d’arte Roberto Polo.
Una rapina quella di ieri che fa parlare molto della Francia e della sua sicurezza, la ministra della Cultura Rachida Dati ha dichiarato una crescente preoccupazione per i furti ai danni dei musei francesi: il patrimonio artistico nazionale conservato nella nazione francese sembra gravemente in pericolo. Nello scorso settembre al Museo di Storia Naturale di Parigi sono stati sottratti lingotti d’oro per un valore di 700.000 dollari, mentre al Museo di Limoges viene a mancare una collezione di porcellana antica per un valore di 7 milioni di dollari.
La criminalità organizzata è sempre più abile nel trafugamento di beni preziosi UNESCO e, il commercio illegale di arte antica ed inestimabile diviene una piaga angosciante per le istituzioni culturali del mondo.
Ad oggi resta una domanda: vista la facilità con la quale i ladri di preziosi hanno potuto introdursi fra le mura del Louvre, la Gioconda di Leonardo Da Vinci, l’inestimabile capolavoro italiano, è in buone mani?







