
di Claudia Izzo-
Dalle 16 alle 17 ritorna sulle frequenze di Zona RCS75, per il quarto anno, Ex Libris, diramazione della rubrica presente su salernonews24.it, rubrica come luogo di incontro tra scrittori, editori, organizzatori di festival letterari.
L’ospite
L’ospite di oggi, in collegamento da Roma e’ Andrea Di Consoli (Uster, 1976) scrittore, giornalista svizzero naturalizzato italiano. Lavora come critico letterario, editorialista e reportagista presso numerosi giornali come Il Mattino, Il Tirreno, La Ragione, Il Sole 24 Ore, Il Quotidiano della Basilicata, Via Po-Conquiste del Lavoro, Pagina 99, Corriere del Mezzogiorno e Corriere dello Sport – Stadio.

Ha realizzato documentari e per Rai Cinema, Rai Storia, speciale Tg1, Rai2. RaiTeche. Oltre alle collaborazioni con giornali, Andrea Di Consoli lavora dal 2000 per la RAI in qualità di autore televisivo e conduttore radiofonico. Su SkyArte il suo documentario
Mater Matera (regia di Simone Aleandri) prodotto da Rai Cinema e Clipper Media. Ha diretto le case editrici Avagliano, Hacca e Luigi Pellegrini Editore.Ha collaborato con il Teatro Stabile-Argentina di Roma. E’ consulente editoriale dell’Istituto Luce e di Rai Fiction.Dal 2019 è Direttore artistico del Magna Graecia Book Festival di Catanzaro e uno dei curatori dell’Eneadi Festival di Pomezia. Dal 2022 è consulente editoriale di UmbriaLibri, principale festival del libro dell’Umbria. H scritto sogegtto e sceneggiatura del film
La notte più lunga dell’anno, regia di Simone Aleandri. Le sue poesie sono tradotte in greco, in francese, in spagnolo e in tedesco.
Il Libro.
Dimenticami dopodomani (Rubbettino)
Il testo si srotola tra racconti e poesie, alla fine sembra di essere andati vicinissimo alle pieghe dell’anima dell’autore che si mette a nudo tra dubbi, rimpianti e fragilità.
‘Quanto triste teatro ho recitato per freddo disamore. Dimenticami..
Ma tu almeno dimenticami dopodomani, non domani- La stessa cosa io ora dico a te, ma con maggiore franchezza: tu dimenticami almeno dopodomani, ma nn dimenticarmi mai.’

E se “
le parole col tempo acquistano sfumature cangianti ” Andrea Di Consoli intinge bene l’inchiostro nel cuore perchè
“alle vocazioni ci si arrende con fatalismo o si resiste con ferocia”.
Nasce così un flusso narrativo alla ricerca del senso delle cose, della vita.
E tra nostalgie, tra i ricordi della giovinezza lucana, delle persone incontrate, dell’amore perduto, delle colpe datesi, dei genitori contadini, della sua terra, “perche ognuno di noi ha nel cuore un Sud” e dei figli ormai grandi, l’autore scrive “ricordo male perchè male ho vissuto-di fretta, di corsa, impaziente di cancellare, bruciare, nascondere, forzare, archiviare…perchè dimentichiamo l’amore io non lo so”.
“Io mi chiedo come sempre cosa poteva andare diversamente, dove abbiamo sbagliato, perchè abbiamo preso così ostinatamente la vita per il verso sbagliato”.
E se il mondo ci insegna a difenderci da soli, ad allontanarci dagli altri, lo scrittore-poeta ci ricorda quanto sia bello sentirci protetti da qualcuno, sentirci a casa, imparare a chiedere “proteggimi, ho bisogno di te”…