Referendum, affluenza flop, quorum non raggiunto
di Antonietta Doria-
Nella bellissima domenica di giugno di ieri, tutti al mare. E chi vota? Ma si vota?
Secondo quanto inizia a trapelare dal Ministero dell’Interno l’affluenza alle urne è stata sotto il 30%, con il 75% delle sezioni scrutinate, dunque ben al di sotto del quorum richiesto, dunque per dirla a chiare lettere nessuno dei cinque quesiti proposti dal referendum sarà valido. Ricordiamo che Per essere valido, il referendum abrogativo deve raggiungere il quorum del 50+1 degli aventi diritto.
In Campania è stato Volla l’unico comune del Napoletano nel quale è stato raggiunto il quorum: qui la percentuale di votanti ha superato il 50% degli aventi diritto.
A Salerno è registrata una percentuale del 25%, nel salernitano, la percentuale più alta si registra a Montano Antilia che sfiora il 30%. Poi, c’è Pellezzano con il 26.52% dei cittadini al voto, Fisciano con il 25.15%, San Cipriano Picentino con il 24.28%. . Il Comune che fa registrare la percentuale più bassa è Furore con meno del 10% dei cittadini al voto. Alle 23 solo il 21,53% degli avanti diritto al voto con Napoli che si conferma la provincia con il più alto numero di votanti, 23.07%, A seguire Avellino con il 22.92%, Benevento con il 19.95%, Salerno con il 19.71% e Caserta con il 18.47%. Urne aperte anche questa mattina, dalle7 alle 15 e successivamente inizierà lo spoglio elettorale.
Si vota fino alle ore 15, attendiamo i dati definitivi.
Si votava su cinque quesiti: quattro sul lavoro e uno sulla cittadinanza.
“Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione”. Questo quesito riguarda il Jobs Act e propone l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti previsti dal contratto a tutele crescenti. Attualmente, nelle imprese con più di 15 dipendenti, un lavoratore licenziato illegittimamente non ha diritto al reintegro. L’abrogazione di questa parte permettere un reintegro dello stesso.
“Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi”. Il terzo quesito propone di reintrodurre l’obbligo di causale per i contratti di lavoro inferiori a 12 mesi per garantire una maggiore tutela ai lavoratori precari.
“Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione”. Il quarto quesito, legato alla sicurezza sul lavoro, intende ampliare la responsabilità dell’azienda che commissiona un appalto. Attualmente, questa responsabilità riguarda solo i rischi generici, mentre la proposta mira a includere anche i rischi specifici legati agli incidenti.
“Cittadinanza italiana: Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana”. Il quinto quesito, infine, riguarda la cittadinanza e propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale in Italia necessario per presentare la richiesta di cittadinanza.
