A Giorgio Caproni
di Denata Ndreca-
come era il suo passo,
se Livorno era un po’ stretta
per le sue virgole – segni nello spazio.
Mi chiedo che cosa ho – ha visto
nei luoghi che ha visitato, per essere
così certo che non c’è mai stato.
E i treni?
Come li guardava?
Con la nostalgia di chi andava via
o la gioia di chi arrivava?
E i suoi ricordi di quell’albania di gabbiani,
chiari, bianchi, neri – a Bari.
Quando alto gli era il dolore,
chi di più lo feriva?
La bestia o l’amore?
Annaspando cercando uno sfogo –
io che mi sento dire sempre:
non sei del luogo.
A cuor pieno vedo il suo – mio – bicchiere,
laddove la gente ci versa veleno
noi –
parole vere.
Di Dino Ignani – http://www.dinoignani.net/giorgio_caproni.html, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=130751838
