Tempi bruciati: da gita scolastica a stupro di gruppo il passo è breve
di Claudia Izzo-
Comprendere cosa scatti nella mente altrui è cosa ben difficile. Comprendere cosa spinga alla violenza, all’aggressività, al voler prevalere, dominare, persino arrivare a violare l’intimità altrui è impossibile. Perchè in tutto ciò non c’è niente di umano, di comprensibile, di giustificabile.
Così quella che sarebbe dovuta essere una spensierata gita scolastica del Liceo Scientifico Aristotele di Roma, a bordo di una nave da crociera, si è rivelata un incubo per una studentessa liceale romana di 19 anni, vittima durante la gita di fine anno, di una violenza sessuale di gruppo.
Nella notte tra il 17 ed il 18 maggio scorso sulla MSC Seaside, secondo quanto raccontato agli inquirenti dalla ragazza , tre uomini adulti di nazionalità francese, saliti a Marsiglia, hanno iniziato a ballare con lei sul ponte 7 della nave, poi hanno cominciato ad offrirle diversi cocktail «così da procurarle uno stato di alterazione alcolica», come ha scritto la Procura di Genova nel capo d’imputazione. Dopo le 2 del mattino, uno dei ragazzi, con una scusa, l’ha portata nella sua cabina. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza parlano chiaro: la ragazza entra in una cabina inizialmente insieme ad uno dei tre uomini. Nei minuti successivi, nel video, vengono immortalati anche gli altri due adulti, uno per volta. Il quarto coinvolto è un minorenne la cui posizione risulta ancora al vaglio degli inquirenti. 45 minuti di violenza sessuale. Così la gita si è interrotta bruscamente a Genova dopo la denuncia della ragazza alla massima autorità di bordo, il comandante.
Tanti gli interrogativi. Troppi. Viviamo tempi bruciati, che fagocitano, divorano tutto. Niente tra gesti e sentimenti, sembrerebbe avere più il suo reale significato. Molti diventano solo corpi privi di anime alla ricerca di eccessi mefistotelici, esasperando istinti bestiali, affermando il proprio io disastrosamente vuoto. Ci si anestetizza con vite prive di senso fino alla distruzione dell’ultimo barlume di luce e di speranza. Dove stiamo andando? Cosa resta dell’umanità che ci dovrebbe contraddistinguere?
