A Pomigliano d’Arco la camorra è “fantasia”. Il Sindaco Russo raggiunto da avviso di garanzia, per Borrelli e Bonelli: “commissione d’accesso a Pomigliano”

Classe ’39, medico chirurgo, Russo è diventato sindaco di Pomigliano d’Arco lo scorso maggio, con il 73% delle preferenze al primo turno, favorito dall’assenza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle, assenti dopo la sfiducia all’ex sindaco, Gianluca Del Mastro, eletto nel 2020 e sfiduciato a febbraio.
Il comandante sarebbe, per il sindaco Russo, uno “che si è inventato la camorra per mettersi una medaglia di latta in petto”. Poi, per destabilizzare il tutto, il sindaco avrebbe manifestato dubbi sulla regolarità del concorso sostenuto dal comandante.
Ma chi è il comandante Luigi Maiello?
Classe ’71, è un uomo che la camorra la combatte davvero con tutti i mezzi a sua disposizione grazie anche alla sua ventennale esperienza in materia di sicurezza urbana e legalità. La sua attività di comandante della Polizia Locale l’ha svolta quasi sempre in contesti ambientali complessi con presenza della criminalità organizzata: Crispano, Sant’Anastasia, Nola, Arzano, solo per citarne alcuni. Ha svolto anche attività di competenza della direzione distrettuale antimafia, maturando una notevole esperienza in materia di infiltrazioni nel settore dei rifiuti ed ai reati, legati al fenomeno delle discariche, dell’abusivismo edilizio e dello smaltimento illecito di rifiuti, occupandosi poi di comuni commissariati per infiltrazione mafiosa.
E’ colui che ha smascherato il “metodo Moccia” nel comune di Afragola dove, a differenza delle altre organizzazioni camorristiche napoletane dedite al contrabbando di sigarette, smercio di stupefacenti, racket, estorsioni, la camorra si dedica ad attività “imprenditoriali”.
E’ Maiello che sequestra nel 2014 un deposito-parcheggio di 10mila metri quadri accanto al cantiere della TAV dove le ditte impegnate nella costruzione della stazione parcheggiavano mezzi e attrezzature. Isolato dopo il blitz, Maiello riceve un proiettile ed una lettera con poche, chiare, parole: “E’ morto il comandante dei Vigili Urbani, perchè non si fece i c…i suoi”. Maiello non si piega. Lavora in zone difficili dove dominano i Casalesi, i Foria, i Partenio, i Fabbricini i cui soli nomi rievocano scie di sangue. Oggi a dominare in questi ambienti sono affari sporchi spacciati per puliti nel mondo dell’edilizia.
E’ il 2021 quando a Maiello viene consegnato un plico con un articolo che si riferiva ai sequestri, convalidati dal gip del tribunale di Nola, di alcuni appartamenti realizzati negli scorsi anni a Pomigliano. Oltre alla lettera, un messaggio per Maiello: “Cambia aria sei ancora in tempo… Sei un morto che cammina ti faremo sparire cosi non potranno nemmeno piangerti”. Al Comune intanto, viene consegnato un dossier di sei pagine in cui il comandante è accusato di aver truccato le procedure concorsuali con cui avrebbe fatto carriera, e dichiarato affetto da “labilità psichica”.
E’ il 2022, a Pomigliano d’Arco è sindaco Gianluca Del Mastro eletto nel 2020, poi sfiduciato. La notte di Capodanno due individui si introducono nel commando di Polizia, con tanto di telecamere e vetri antiproiettili, e appiccano il fuoco. Fuori, in Largo Pennella, tre autovetture della polizia ed una Mercedes confiscata alla camorra vengono distrutte.
Dunque, notizia del giorno, il sindaco ingiuria il Comandante della Polizia negando l’esistenza della camorra. Sembra una barzelletta tutta italiana. Eppure è triste realtà.
“Un avviso di garanzia non è certamente una condanna però è giusto sottolineare che arriva dopo i ripetuti attacchi e offese personali che l’attuale sindaco di Pomigliano Russo ha rivolto prima, durante e dopo la campagna elettorale nei confronti del comandante della Polizia locale noto per il suo attivismo contro la criminalità organizzata. Il Sindaco ha più volte negato anche in pubblico l’esistenza della camorra a Pomigliano dimenticando i clan sanguinari che insistono e agiscono ancora oggi proprio nel suo comune.
