Quattro minuti per distruggere la Venere degli stracci, fermato un clochard incastrato dalle telecamere
di Claudia Izzo
Quindici secondi. Tanto ci è voluto per distruggere l’installazione dell’artista di Biella, Michelangelo Oliviero Pistoletto, collocato in Piazza Municipio, a Napoli, con un incendio appiccato alle ore 5.30 del 12 luglio scorso.
Le immagini acquisite dalle telecamere della zona, da parte degli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Decumani della Questura di Napoli, ci hanno restituito l’identità dell’autore del misfatto. Si tratta di un 32enne, sofferente di patologie mentali, senza fissa dimora, Simone Isaia, napoletano, sottoposto a fermo giudiziario con l’accusa di incendio e di distruzione di beni culturali. L’uomo è stato rintracciato stesso ieri, presso la mensa del Carmine di via Marina.
Nessuna baby gang, dunque, nessuna sfida social come si era pensato inizialmente, anche se, inchiodato dalle telecamere, il responsabile nega lo stesso tutto.
Inaugurata il 28 giugno, tre giorni dopo il 90° compleanno dell’artista, l’opera rientrava nella rassegna “Napoli Contemporanea 2023”. E’ questa una iniziativa avente lo scopo di dare spazio all’arte contemporanea nelle strade e nelle piazze della città e riproduceva la Venere realizzata nel 1967, espressione dell’Arte Povera, di cui esistono diverse versioni: alla Fondazione Pistoletto di Biella, al Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli alla Tate Gallery di Liverpool. Tutte queste si ispirano all’opera dello scultore neoclassico danese, Bertel Thorvaldsen, Venere con mela.
La Venere del Pistoletto è un accostamento tra la bellezza e stracci che attraverso l’arte ritornano a vivere. Dell’opera resta una gabbia di ferro e brandelli di indumenti inceneriti.
Al di là del ricordo della bellezza delle forme della Venere resta soltanto la consapevolezza dell’esistenza di problematiche che in tanti si portano dietro. Cosa sarà passato per la mente di quest’uomo resta qualcosa di imperscrutabile. Solitudine, degrado, problemi psichici possono anche fare di uomo un piromane.
Questo assurdo quanto terribile gesto resta un grido di dolore che assurge a dimensione mondiale, data la diffusione della notizia.
Diviene tutto ciò un pugno in pieno volto che ci ricorda le problematiche che avvolgono il territorio e le persone, mentre il sole a Napoli continua a splendere e Piazza Municipio a rivendicare la sua fetta d’arte andata in fumo.
