La Cittadella Giudiziaria a Salerno: gli aspetti chiaroscurali di un’opera architettonica

Da via Vinciprova, camminando in direzione nord, si raggiunge il nuovo tratto viario della LungoIrno (Viale Unità d’Italia), asse particolarmente importante per la mobilità del Capoluogo e inserito nel Piano Regolatore ipotizzato dall’architetto catalano Oriol Bohigas che individuò, nel 1994, una serie di ambiti urbani ciascuno con una precisa identità definita in aree strategiche. Completata nel 2015, nelle intenzioni come una sorta di piacevole passeggiata lungo la sponda del fiume Irno (dal quale appare completamente avulsa) a distanza di appena 8 anni, la nuova “promenade” si presenta agli occhi del viandante in condizioni pietose, dal pavimento, in parte saltato a causa della cattiva posa in opera delle alberature (i platani) le cui radici che non trovano spazio sufficiente spingono sul rivestimento del calpestio, ai rivestimenti dei muretti nel tempo asportati, così come i punti luce, fino ai numerosi alberi abbattuti a causa della scarsa manutenzione del verde pubblico. A incorniciare il mesto quadretto spuntano, qua e là, qualche angolo di ricettacolo d’immondizia varia! Superato il ponte di collegamento tra le due sponde del fiume Irno, si ha una globale visione della nuova Cittadella Giudiziaria prospiciente il lato ovest di Viale Unità d’Italia, una serie di grossi edifici di notevole altezza oltre che di forte impatto visivo rispetto al contesto urbano circostante. Da realizzarsi, originariamente, ad est del Capoluogo, in un’area più ampia e con maggiore superficie pianeggiante, agli inizi degli anni ’90, si optò per l’edificazione di tali volumetrie in prossimità del centro cittadino. Dal web (www.skyscrapercity.com) si possono leggere le caratteristiche progettuali: “Nelle more della elaborazione del nuovo P.R.G. e sulla scorta del Documento Urbanistico Programmatico, il Consiglio Comunale, con delibera n°2 del 1997, con il parere favorevole della IV Commissione Consiliare Permanente (urbanistica) in merito all’impostazione generale dell’Area di Attuazione Puntuale Urbanistica (A.A.P.U.) n°7 – Lungo Irno – e alla scelta localizzativa della Cittadella, ha approvato lo spostamento della Cittadella Giudiziaria nell’area di proprietà delle FF.SS., autorizzando il Sindaco ad attivarsi per le procedure necessarie per l’accordo di programma. Nel 1999 l’Amministrazione Comunale bandì un concorso internazionale di idee, a cui invitò a partecipare 80 studi. Vincitore del concorso fu l’architetto britannico David Chipperfield, con secondo e terzo classificato lo studio catalano Miralles-Tagliabue e il francese Dominique Perrault. Dopo un primo avvio dei lavori nel 2003, con la previsione di chiudere il cantiere in circa due anni, i lavori si sono bloccati a causa di ritrovamenti archeologici e, nel 2008 a causa del fallimento dell’impresa appaltatrice che si era aggiudicata la gara al massimo ribasso. Nello stesso anno, prima dello stop dei lavori, sono stati conclusi i lavori strutturali. Nel 2010 il cantiere è stato affidato alla ditta Soledil che ha consegnato le prime tre palazzine il 7 marzo 2014. I lavori per il completamento delle restanti, iniziati a gennaio 2016 sono stati affidati alla ditta Passarelli con un finanziamento di 27 milioni stanziato dal CIPE nell’ambito di un emendamento nella votazione sulla Legge di Stabilità 2014, con il quale si prevedeva la destinazione di 30 milioni di euro per l’edilizia giudiziaria con particolare riguardo per il completamento delle opere già cantierate. Il trasferimento degli uffici venne iniziato nel 2017 mentre il completamento definitivo si concretizzò a settembre 2018 con la consegna degli ultimi edifici.”. La struttura è collocata sul vecchio scalo merci della Ferrovia di Salerno e si compone di 6 blocchi edilizi (degli 8 moduli previsti inizialmente) intervallati e collegati tra loro da 5 corti colonnate interne ai piani rialzati, mentre presenta due piani interrati: uno per gli archivi e l’altro per i parcheggi. Dal punto di vista architettonico e funzionale dalla relazione illustrativa si legge “Le scelte progettuali sono state indirizzate verso la massima valorizzazione del luogo e dell’istituzione e verso la semplificazione e l’armonia, per costruire con minimo sforzo e massima semplicità soluzioni durature”. La struttura accoglie spazi dedicati al Dibattimento, altri al Presidente Procuratore della Repubblica, altri ancora alle attività dei Magistrati, Cancelleria e Segreteria accompagnati da spazi tecnici e complementari, tutti luoghi non sempre ben distribuiti, e spesso angusti. Il complesso edilizio si presenta molto semplice e armonico nelle sue forme ma vario ed elegante allo stesso tempo. Il progettista David Chipperfield, archistrar del primo decennio del nuovo millennio, ripropone in linea di massima, un progetto architettonico già realizzato a Barcellona, la “Ciutat de la Justicia”, ma molto più ridotto rispetto alle 17 volumetrie realizzate su quasi 200000 mq. del Capoluogo catalano, di forme e colori simili a quelle salernitane.

David Chipperfield Barcelona 3 by claudionapoli is licensed under CC BY-NC-ND 2.0. (2)
David Chipperfield Barcelona 9 by claudionapoli is licensed under CC BY-NC-ND 2.0. (2)

Il progetto del Capoluogo campano venne presentato anche alla Biennale di Architettura di Venezia del 2002. Nel settembre del 2006 venne inaugurato il Faro della Giustizia, dei progettisti Ben Jakober e Yannich Vu, opera vincitrice di un Concorso Internazionale di idee bandito nel 2002 presieduto dal critico d’arte Achille Bonito Oliva. L’opera si colloca in prossimità della Cittadella Giudiziaria, su via Cacciatori dell’Irno, in un’area in cui viene ulteriormente inaugurato, nel 2010, un parcheggio (l’attuale Largo Unione Camere Penali italiane). Il Faro è alto ben nove metri ed è rivestito con pannelli bianchi che si alternano ad altri di colore nero. Pochi anni dopo l’inaugurazione, a causa della scadente realizzazione dell’opera unita a una mancata manutenzione generale della stessa, alcuni pannelli si sono staccati, e ancora oggi la problematica non è pienamente risolta.  Il principale ingresso è posizionato nell’area a nord del gruppo di edifici in prossimità di un’ampia piazza (Piazza Dalmazia), collocata tra via Dalmazia e via Cacciatori dell’Irno, raggiungibile attraverso una serie di scale o una breve rampa pedonale. Il luogo venne inaugurato nel settembre del 2008, anno in cui furono ultimate, dopo 6 anni dall’apertura del cantiere, le opere strutturali. Interessante, risulta la Panchina Rossa, collocata il 25 novembre del 2019 in occasione della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” in prossimità dell’ingresso secondario (Palazzina D) prospiciente Viale Unità d’Italia. Dal PUC (Piano Urbanistico Comunale), alla tavola P4 (Nuovo Disegno Urbano) scorgiamo, come da legenda, gli Interventi attuali della Cittadella con i suoi corpi di fabbrica. La Cittadella è posizionata in prossimità dell’area identificata dal PUC come Comparto Edificatorio prevalentemente produttivo “CPS_2” costituito da un’area di trasformazione a destinazione prevalentemente produttiva-servizi (in rosa) che occupa l’intera superficie della Stazione Centrale e una ulteriore (in verde) posta in prossimità della Cittadella indicata come Verde attrezzato e sport. Il Protocollo d’intesa risalente all’aprile del 2010 tra Comune di Salerno, l’Università e le Ferrovie include un Masterplan con la rappresentazione di quest’area d’interscambio e di collegamento con la Cittadella Giudiziaria mediante spazi destinati a verde pubblico.

2019 COLLEGAMENTO STAZIONE CITTADELLA 2 da blog.urbanfile.org (2)
COLLEGAMENTO STAZIONE CITTADELLA 4 da blog.urbanfile.org (2)

Nel maggio del 2019 veniva, inoltre inaugurato un ulteriore cantiere, al momento sospeso e quasi dimenticato (da completarsi nel giro massimo di due anni) per la realizzazione di un grande sottopasso pedonale di collegamento tra la Stazione Centrale e la Cittadella Giudiziaria. Lungo 245 metri circa il percorso è così descritto dal web: “…sarà costituito da due corpi scatolari in cemento armato uniti da un manufatto intermedio (atrio ipogeo) che separerà i flussi pedonali dei viaggiatori in arrivo e partenza da quello dei cittadini diretti o provenienti da Palazzo di Giustizia.

2019 COLLEGAMENTO STAZIONE CITTADELLA 1 da blog.urbanfile.org (2)

Per l’atrio ipogeo e l’accesso al nuovo sottopasso lato Cittadella Giudiziaria saranno utilizzate strutture esterne in acciaio e chiusure verticali in vetro trasparente. Le coperture saranno composte da pannelli decorati con installazioni artistiche. Un sistema di illuminazione e videosorveglianza garantiranno la fruibilità del sottopassaggio in condizioni di sicurezza. Per l’atrio ipogeo e l’accesso al nuovo sottopasso lato Cittadella Giudiziaria si prevede l’impiego di strutture esterne in acciaio e chiusure verticali in vetro trasparente. Le coperture saranno composte da pannelli decorati con installazioni artistiche. Il costo dell’intervento è di 15 milioni di euro e la consegna dei lavori è prevista per la fine del 2021.”.

httpsblog.urbanfile.org20211004salerno-il-masterplan-per-lex-scalo-merci

Nell’ottobre del 2021, dopo molti anni di attesa si legge da “Urbanlife la voce delle città”: “ Il portale Invest in Italy ha pubblicato il masterplan, progettato dallo studio smithbarracco studio per conto di FS Sistemi Urbani (società partecipata del gruppo Ferrovie dello Stato per la valorizzazione del patrimonio immobiliare), per la riqualificazione dell’area dell’ex scalo merci della nostra città.”. L’intento di tale progetto può essere sintetizzato attraverso questi 4 punti: il primo riguarda lo sviluppo delle nuove funzioni urbane di tipo direzionale, turistico-ricettivo, residenziale e commerciale, il secondo riguarda la realizzazione di un nuovo parco urbano attrezzato, il terzo riguarda la nuova fruibilità stradale e i nuovi accessi pedonali, l’ultimo il potenziamento infrastrutturale tra la rete ferroviaria e il trasporto sia pubblico che privato. Unico neo di tale ipotesi progettuale è la mancata sensibilità nei riguardi di immobili d’interesse storico-architettonico come il Deposito Locomotive che verrebbe, nel previsionale, abbattuto per dare spazio a nuovi palazzi e strade.

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Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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