Festival di Sanremo seconda serata: tris di cuori con Ranieri, Morandi e Al Bano

-di Claudia Izzo-

Sono 14 i big in gara al Teatro Ariston di Sanremo per la seconda serata della 73esima edizione del Festival della Canzone italiana. Il tris è di cuori con Ranieri, Morandi e Al Bano  che ci riportano alla magia delle canzoni di un tempo, quelle senza tempo. E quindi il via a Morandi con  “In ginocchio da te”, “Andavo a cent’allora”, “Scende la pioggia”, “Uno su mille”;  Ranieri intenso come sempre ci ha riportato a “Vent’anni”, “Perdere l’amore”; Al Bano “Nel sole”, “Felicità”. Poi il cantante di Cellino San Marco spegne poi le candeline per i suoi 4 volte 20 anni.

Stasera la co-conduttrice è Francesca Fagnani, giornalista, conduttrice del programma di culto “Belve”, compagna di Enrico Mentana. Elegante e decisa, è la donna giusta alla conduzione della kermesse, a dimostrare che le donne più belle hanno anche testa e carattere. La Fagnani piace e convince.

Will, nome d’arte di William Busetti con “Stupido” scritta al termine della pandemia da Covid,  ci invita a “non avere paura di tirare fuori le nostre emozioni e fragilità”…Lo sai come mi sento/ perché so che mi senti/ nel pieno della notte/Mi tremerà la voce, darò la colpa al freddo/

Dopo il successo di dieci anni fa “Se si potesse non morire”, a Sanremo ritornano i Modà. La band capitanata da Kekko Silvestre torna sul palco dell’Ariston presentando una nuova ballata,  “Lasciami”. Non si tratta di una canzone d’amore  ma di un bilancio doloroso che Silvestro fa del suo periodo di depressione…”Ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te/Quella che mi mancherà/ quella che non scorderò./Lasciami/ ma regalami un sogno/ lasciami con la nostra canzone e un bicchiere con dentro un tramonto/ mettici un bacio e veleno con ghiaccio

SETHI all’anagrafe Marco De Lauri, di Savona, classe 1997, introduce la trap melodica e propone “Cause perse”… “Lo sai che ho/ Sogni troppo grandi per queste tasche/Paranoia/ Se tu non sei qua ma ho/Buchi nei miei jeans dove ho messo i sogni./

Esordio assoluto in questa edizione del festival per ARTICOLO 31 con la canzone “Un bel viaggio”, reunion a venti anni del duo J-Ax e Jad perchè alla fine cresciamo tutti e diventiamo adulti, ma il viaggio va vissuto.” Non volevamo crescere/ Che ansia e stress/Però è un bel viaggio/Poi ce l’abbiamo fatta/

Debutta Lazza, all’anagrafe Jacopo Lazzarini, classe ’94, con “Cenere” … “rinasceremo insieme dalla cenere/Mi sento un nodo alla gola/scendi che il tempo non vola/sono qua sotto da un’ora/tu sei più calda del sole/…”per rinascere dalle ceneri della propria realzione

Dopo 22 anni ritorna sul palco di Sanremo Giorgia  “Parole dette male” “La prima fuga al a mare in moto d’estate”, le tue risate a fare i cretini nei prati/..galleggiare senza direzione/finchè mi ritroverai/ogni volta che vedo il mare/. Una lunga attesa non giustamente ripagata.

Il momento d’oro di questa seconda puntata è dato dall’ influencer italiana di origini persiane, “nata tra i racconti del Libro del Re, cresciuta tra i versi della Divina Commedia” e attivista dei diritti umani e digitali, Pegah Moshir Pour, con la partecipazione di Drusilla Foer, co-conduttrice della scorsa edizione della kermesse sanremese.

“In Iran non sarei potuta essere così vestita e truccata e non avrei potuto parlare di diritti umani da un palcoscenico. Perché sarei stata arresta o forse addirittura uccisa.” L’influencer da voce così ad una “generazione cresciuta sotto un regime di terrore e di repressione, in uno dei paesi più belli al mondo, uno scrigno dei Patrimoni dell’Umanità”.

Il pensiero vola a Mahsa Jina Amini, la ragazza uccisa perchè “colpevole solo di essere sospettata di non indossare in modo corretto il velo”. Per spiegare il dramma, l’influencer usa  la melodia e le parole di una canzone che è diventata l’inno della rivoluzione, composta da Shervin Ajipour che ha musicato i tweet che i ragazzi hanno scritto sulle libertà negate.  Per questo Shervin Ajipour è stato arrestato e il suo account silenziato. La canzone si chiama Baraye: “Per poter ballare per strada. Per paura di baciarsi. Per mia sorella, tua sorella, le nostre sorelle. Per l’imbarazzo, per la vergogna. Per i bambini che perdono i loro sogni. Per i cani innocenti e proibiti. Per queste lacrime, per questo pianto interrotto, per questo paradiso forzato e per gli intellettuali in carcere. Per i bambini rifugiati in Afghanistan. Per sentire il senso di pace, per il sorgere del sole dopo lunghe notte e per la ragazza che desiderava essere un ragazzo. Per donna, vita e libertà. Per la libertà”.

Francesco Renga e Nek cantano “La tua bellezza” e  …perchè “ la tua bellezza è qualcosa che somiglia alla parte migliore di me...e “Fatti avanti amore” “fatti avanti amore/Abbiamo mani/ per afferrarci/ girare insieme/ come ingranaggi”

 

Colapesce e Dimartino, dopo il successo di Musica leggerissima nel 2021, presentano una orecchiabile Splash …Ma che mare ma che mare/Meglio soli su una nave/ Per non sentire il peso delle aspettative/Travolti dall’ immensità del blu/ Splash/ la canzone farà parte della colonna sonora del film La primavera della mia vita, scritto e diretto proprio da Colapesce Dimartino, uscita è prevista per il 20 febbraio. Il loro ritmo inconfondibile piace, così come la melodia.

A movimentare il Festival più controverso di sempre arrivano i  Black Eyed Peas, gruppo musicale alternative hip hop statunitense che da quasi 30 anni fa ballare il mondo con 130 milioni di singoli venduti. Mamacita, Don’t You worry, e I Gotta Feeling, sprigiona la carica di sempre con una vera esplosione di energia. Simply the best è l’ultima canzone a scaldare il palco di Sanremo.  ” Ci sono città bellissime nel vostro paese, grazie per averci avuto nel 2004 e adesso nel 2024″ ha detto il frontman del gruppo.

Shari all’anagrafe Shari Noioso, 20 anni, porta a Sanremo “Egoista”: Ci fossi tu qua con me/Mi sentirei un po’ meno egoista/ Mentre stappo sta birra che sa di the/ Tu qua con me saresti un po’ meno egoista/ Prendi in mano la vita un po’ com’è/E sali/ Sali per la montagna dei miei pensieri e arrivi in cima

Parole raccolte nel carcere minorile di Nisida sono quelle lette da Francesca Fagnani. Non un monologo dunque, ma riflessioni raccolte dai giovani reclusi a Nisida. «Rubare non è il mio mestiere», ha detto qualcuno, «non siamo bestie», un altro. Sono i ragazzi detenuti a Nisida, questo isolotto che guarda Napoli, sono ragazzi  che hanno  picchiato, rapinato, ucciso. Le risposte a giustificare le loro azioni non le trovano. La Fagnani si sofferma sul loro bisogno di aiuto, loro, giovanissimi che hanno  abbandonato la scuola ma nessuno li ha mai cercati. Alla domanda della giornalisti agli adulti, incarcerati per reati gravissimi, “cosa cambieresti della tua vita?” quasi tutti hanno risposto “Sarei andato a scuola”. Perché solo lì puoi trovare una risposta alternativa a quella che per te hanno già scritto altri».

Levante ritorna a Sanremo con il brano “Vivo”. La cantautrice siciliana, neomamma, propone un brano intimo, parlando della depressione post partum vuole essere l’esternazione di una forte voglia di vivere.”Mi emoziono con poco/Gioco ancora col fuoco
Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo./Ho sorriso tanto/Dentro a questo pianto/”Ho voglia di credere di poter farcela/

Tananai, all’anagrafe Alberto Cotta Ramusino, propone una struggente “Tango “La tua voce riconosco/Noi non siamo come loro/È bello, è bello, è bello/È bello stare così”.

“Per chi nella vita si è sentito sbagliato mentre era solamente diverso” ha detto  Rosa Chemical,  nome d’arte nato da un mix fra il nome della madre Rosa e quello della band My Chemical Romance. Manuel Franco Rocati (classe 1998) nato e cresciuto in provincia di Torino, ha portato al Festival una canzone provocatoria, la sua  Made in Italy, un testo così controverso su sesso, amore poligamo, porno, fluidità, da far arrivare in questi giorni la querelle in parlamento dove la  deputata Maddalena Morgante di Fratelli d’Italia, ne ha chiesto l’esclusione dalla gara: “Trasformare il Festival di Sanremo nell’appuntamento più gender fluid di sempre è del tutto inopportuno“. A Sanremo il ribelle Rosa Chemical ha fatto dell’irriverenza il suo scettro.

Da Napoli, 19enne, arriva LDA, acronimo di Luca D’Alessio, figlio d’arte del cantautore D’Alessio, con la sua “Se poi domani”. Il testo volteggia romanticamente fra l’amore perduto e la paura di non ritrovare un sentimento non autentico. “Vorrei abbracciarti ma mentre dormi/Così da unire tutti i nostri sogni /Immaginare che le notti insonni/Siano delle ore regalate a noi/Che siamo angeli. Tanta la voglia di cantare in questo debutto per una profondità che promette bene.

Furore è la canzone portata sul palco di Sanremo da Paola e Chiara, e promette di far ballare tutti. “Dentro ai tuoi occhi/C’è un fuoco, una strobo/ Un riflesso di noi/ E tutti i colori di questa città/In questa notte di sole/Furore, furore/Amarsi e fare rumore/Nel mio respiro tu”.

Sbarca a Sanremo in finale l’ironia cinica di Angelo Duro. Arrogante, scontroso, sottolinea la difficoltà di essere primi e ricorda che i secondi figli hanno sempre la vita spianata, mentre  Cristoforo Colombo scoprì l’America ma non lo capì, l’America deve il suo nome ad Amerigo Vespucci che vi arrivò per secondo. Tra gente che si omologa pensando di trasgredire, Angelo Duro si spoglia per mostrare il suo corpo non tatuato perché è così che si trasgredisce, non omologandosi. Poi il comico palermitano continua sui cinque secondi, durata di un orgasmo, per cui le famiglie si sfasciano insieme alle situazioni economiche. Le chiamano “cazzate”. E poi va giù di brutto sui tradimenti che, quello che le mogli non capiscono, fanno si che i matrimoni durino. Il comico che non strappa risate va via alzando il dito medio delle due mani al pubblico.

Ed un’altra serata sanremese si è conclusa tra qualche bella canzone e un pò di consapevolezza in più per i tempi che cambiano, dove anche i comici diventano tristi e incazzati col mondo. Un mondo che continua comunque a girare in difesa dei diritti degli uomini, delle donne, contro la violenza e la ghettizzazione delle diversità.

 

 

 

 

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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