Città del Vaticano: addio a Papa Benedetto XVI, grande teologo tra le turbolenze della Chiesa
Si è spento oggi 31 dicembre di questo 2022, all’età di 95 anni il Papa emerito, all’anagrafe Joseph Aloisius Ratzinger.
265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, settimo sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, settimo pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica, Benedetto XVI ha rinunciato al titolo di patriarca d’Occidente impiegato dai suoi predecessori.
Nato a Marktlam Inn, in germania, il 16 aprile 1927, suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori. la madre era figlia di artigiani e prima del matrimonio aveva lavorato come cuoca in diversi alberghi. A Traunstein, vicino alla frontiera con l’Austria, in un contesto che il Pontefice stesso definì “mozartiano” trascorse la sua infanzia e adolescenza.
Ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale ed il clima di ostilità nei confronti della Chiesa Cattolica in Germania, ricordò spesso di aver visto i nazisti bastonare il suo parroco prima della santa messa. Dopo gli studi in Teologia, diviene sacerdote nel 1951, poi inizia ad insegnare prima nelle scuole e poi Dogmatica e Storia dei dogmi presso l’Università di Ratisbona. vari sono gli incarichi all’interno della Conferenza Episcopale Tedesca, tanti i libri pubblicati.
Affermato professore di teologia, partecipò al Concilio Vaticano II, creato cardinale da papa Paolo VI nel 1977, durante il pontificato di Giovanni Paolo II fu tra i suoi più stretti collaboratori. L’11 febbraio 2013 annunciò la rinuncia «al ministero di vescovo di Roma, successore di san Pietro», con decorrenza della sede vacante il 28 dello stesso mese. È stato l’ottavo pontefice a rinunciare al ministero petrino dopo Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII. Al soglio pontificio gli è succeduto papa Francesco, eletto il 13 marzo 2013.
L’allora cardinale Ratzinger ha officiato i funerali di papa Giovanni Paolo II.
“Ho voluto chiamarmi Benedetto XVI” affermò per spiegare la scelta del suo nome pontifivale, ” per riallacciarmi idealmente al venerato pontefice Benedetto XV, che ha guidato la Chiesa in un periodo travagliato a causa del primo conflitto mondiale. Fu coraggioso e autentico profeta di pace e si adoperò con strenuo coraggio dapprima per evitare il dramma della guerra e poi per limitarne le conseguenze nefaste. Sulle sue orme desidero porre il mio ministero a servizio della riconciliazione e dell’armonia tra gli uomini e i popoli, profondamente convinto che il grande bene della pace è innanzitutto dono di Dio, dono purtroppo fragile e prezioso da invocare, tutelare e costruire giorno dopo giorno con l’apporto di tutti.”
Grande teologo, il Papa Emerito è stato un grande testimone di fede. E’ stato il primo Pontefice ad aver iniziato una lotta contro la pedofilia, con “tolleranza zero”, é Papa benedetto XVI che incontrato le vittime di abusi sessuali da parte di esponenti del clero. Gesto di grande apertura e di grande coraggio.
Ha trasformato la Chiesa dando vita ad una totale trasparenza finanziaria.
Attaccato dalle correnti “moderniste”, non ha avuto un cammino facile. Definito “retrogrado” e “oscurantista” ha liberalizzato la celebrazione della Messa secondo il rito precedente al Concilio Vaticano II con la pubblicazione, nel 2007, del motu proprio “Summorum Pontificum” .
Vide oltre quando denunciò, nella sua Lectio Magistralis del 2006 , la violenza della religione musulmana, discorso di Ratisbona non accolto con favore degli ambienti islamici causando massicce proteste di piazza.
Revocò la scomunica dei suoi predecessori ai quattro vescovi schieratisi a fianco di monsignor Marcel Lefebre, anche se lo stesso giorno uno dei quattro Monsignor Williamson professò una posizione negazionista della Shoah, posizione non conosciute dal santo padre al momento della remissione della scomunica.
Il Papa Emerito è stato anche tradito. Al centro dello scandalo Vatileaks vi è la pubblicazione di documenti riservati nel libro “Sua Santità” del giornalista Gianluigi Nuzzi. Le carte segrete di Benedetto XVI sui contrasti interni della Chiesa vengono trafugate dall’aiutante di camera di Sua santità, Paolo Gabriele, ricordato come “il maggiordomo infedele”. E’ questo il primo arresto della storia ad opera della Gendarmeria Vaticana.
Fu il Papa che seppe fare un passo indietro quando, il 15 gennaio 2008, fu invitato dal Rettore dell’Università La Sapienza di Roma per l’inaugurazione dell’ anno Accademico con 67 docenti dell’Ateneo che si opponevano alla decisione. declinò l’invito con forti polemiche nel mondo giornalistico, accademico e politico.
Papa Benedetto XVI è stato il Pontefice che ha colto immediatamente il senso di innovazione dei social, coniando per le Reti sociali la definizione “continente digitale”, continente che richiedeva dunque l’impegno dei fedeli; territorio di missione, invitando i cristiani ad essere testimoni digitali più che influencer trasformando queste reti sociali in “porte di verità e di fede”.
Come Pio IX istitu’ Radio vaticana, nel 2012 il papa pubblica un tweet attraverso l’account @Pontifex. Molte le critiche ma per il papa si tratta di una nuova evangelizzazione. Per il papa quanto viene condiviso e commentato sui social ha conseguenze nella vita dei fedeli.
Papa Ratzinger ha saputo, durante il suo pontificato di otto anni, riconoscere l’attualità delle nuove forme di comunicazione utilizzando linguaggi differenti, ed al tempo stesso ha saputo, nei dieci anni da Papa Emerito, fare un passo indietro dedicandosi alla preghiera e agli studi senza perdere il suo sguardo sul mondo.
https://creativecommons.org/licenses/by/3.0
