In memoria di Piero Angela

Piero Angela è morto, ma di certo  vivrà ancora a lungo nella memoria di gran parte degli italiani poiché è  stato l’esemplare quasi unico di una specie assai rara, quella di un giornalista che è riuscito a identificarsi completamente con quella che è stata la sua missione, delineatasi nel corso dei lunghi anni della sua carriera.

Piero Angela è stato la divulgazione scientifica attraverso il mezzo televisivo. Nessuno meglio di lui ha saputo illustrare al pubblico della TV gli argomenti più difficili con le parole più semplici e comprensibili per tutti. Ha rappresentato con la sua alta professionalità come un buon servizio pubblico dovrebbe essere. I titoli dei suoi programmi sono scolpiti nel ricordo di molti:Nel cosmo alla ricerca della vita (1980), Quark (1981 – 1989), Il mondo di Quark (1984 – 1994), Quark Economia (1986), La macchina meravigliosa (1990), Quark speciale (1992 – 1998), Superquark 1995 – 2002), Ulisse: il piacere della scoperta (2000 – 2018),Superquark natura (2018 – 2022), per non citare che i più noti.

Angela era nato a Torino il 22 dicembre 1928. Avrebbe quindi compiuto 94 anni a dicembre prossimo. Si è spento nella sua casa romana, dopo una lunga lotta con la malattia di cui soffriva da tempo: una degenerazione osseo articolare, di cui mai aveva fatto trapelare alcuna notizia.

Aveva esordito in RAI, come giornalista, nel lontano 1952. Per questo, con la sua solita lieve ironia, in occasione del giubileo per i 70 anni di regno di Elisabetta II ebbe a dire, alcuni mesi orsono:

C’è da dire una cosa. Se è vero che Elisabetta festeggia i 70 anni dall’incoronazione, dobbiamo dire che anche noi, molto più umilmente, festeggiamo 70 anni. In particolare col programma di oggi arrivo a un dato preciso. Saranno 70 anni che lavoro ininterrottamente per la RAI. Dal 1952, quando non c’era ancora la televisione, sono qui al lavoro.”

A dare la notizia della morte è stato suo figlio Alberto su twitter con queste parole: “Buon viaggio papà!”

A poca distanza dall’annuncio l’Ufficio Stampa della RAI ha pubblicato una lettera del giornalista ai suoi telespettatori, scritta poco tempo fa, dopo aver portato a termine i suoi ultimi programmi. In essa così si legge:

Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati per me anni molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana.

Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ognuno vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale, ma al tempo stesso umano.”

Dopo tutta una serie di atre considerazioni, così si conclude il messaggio di commiato dal suo pubblico:

“A mia volta ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio. Piero Angela”

Che dire di più, la commozione ci stringe la gola. Non resta forse altro da fare che unirisi al figlio per augurargli: “ Buon viaggio Piero!”

Giuseppe Esposito

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