La prima arma per la lotta contro il cancro è la prevenzione, la seconda è l’amore. Giornata mondiale contro il cancro.
-di Denata Ndreca-
“Dobbiamo continuare ad investire in ricerca e in una sanità più vicina alle persone. È anche a questo che servono le risorse del PNRR”. Il ministro della Salute Speranza nella giornata mondiale contro il cancro.
Malato di cancro. Una diagnosi che cambia drasticamente la vita del paziente e la vita dei suoi famigliari. Eppure siamo abituati a varie mutazioni del corpo umano, siamo abituati a tante malattie con sintomi ben visivi, ma davanti al cancro non ci si abitua, a volte, si muore prima di morire, si muore per paura, o peggio ancora, a volte, si muore come colpevoli, come se non fosse una malattia, ma una vergogna.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel giorno del WorldCancerDay, il cancro rimane una delle principali cause di decessi a livello mondiale. Una patologia quella dei tumori che, in Europa è la prima causa di morte per i bambini che hanno più di anno. Solo nel 2020, si registrano10 milioni le persone morte di cancro. Secondo gli esperti, l’aumento di casi gravi di cancro è stato favorito anche dai ritardi nelle diagnosi e nelle cure accumulati durante i lunghi mesi della pandemia di coronavirus. Ed è proprio nel World Cancer Day che l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), facendo il punto della situazione, parla di un Recovery Plan, ovvero, un piano di recupero dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza, limitate dall’ arrivo del Covid.
Nel rapporto del Parlamento europeo si stima che circa un milione di casi non sono stati diagnosticati e, secondo tre eurodeputati spagnoli membri della commissione del Parlamento europeo, un malato di cancro su cinque non ha ricevuto in tempo il trattamento chirurgico o chemioterapico di cui necessitava durante l’emergenza sanitaria.
Al convegno “Le sfide globali e il cancro”, promosso dall’Associazione italiana di oncologia medica, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha dichiarato che “Viviamo una fase storica straordinaria, penso al Pnrr, ed inquadrare la sfida per l’oncologia in termini anche di prevenzione e stili di vita è il taglio giusto”. “Va ricordata la centralità del paziente ma anche che accanto alla persona malata c’è una rete nazionale”. Una rete nazionale che vive anche grazie alle donazioni della gente.
Invece, Il ministro della Salute Speranza ha dichiarato che “la prevenzione è la prima arma per la lotta contro il cancro. La pandemia ha causato dei rallentamenti nelle attività di screening, nelle visite e negli interventi chirurgici”. “Per recuperare il tempo perduto, è stato stanziato un miliardo di euro. Dobbiamo continuare ad investire in ricerca e in una sanità più vicina alle persone. È anche a questo che servono le risorse del PNRR”.
Ed è per questo che servono anche le iniziative organizzate a livello nazionale e non solo, come il ritorno delle “arance rosse per la ricerca” a sostegno di Fondazione Airc, le quali saranno presenti in oltre 7.000 punti vendita della grande distribuzione su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, cominciata il 3 febbraio, proseguirà per due settimane e fino a esaurimento scorte. Solo nel 2021 sono stati donati oltre 310.000 euro alla ricerca, proprio grazie a questo progetto. www.arancedellasalute.it – ricordandoci che questa, è una battaglia che non possiamo vincere da soli.
Ogni anno in Italia vengono diagnosticati circa 377mila nuovi casi di tumore. Dal 2015 al 2021, il calo della mortalità per cancro è diminuito del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne.
