“Napoletani Coronavirus”, il nuovo coro dei tifosi del Brescia
SalernoNews24- Sport- di Emanuele Petrarca-
Le brutte abitudini, purtroppo, non cambiano mai. Che tra le tifoserie di Brescia e Napoli non scorra buon sangue, questo è risaputo e c’era da aspettarsi che, considerando anche l’importanza della gara, una delle due potesse ricorrere a qualche coro leggermente sopra le righe.
La venticinquesima giornata di Serie A si è aperta ieri con il “Friday Night” tra Brescia e Napoli. Una partita divertente in cui entrambe le squadre, che stanno attraversando un periodo non facile, avevano bisogno di uscire dal Rigamonti con i 3 punti.
Purtroppo, però, ciò che è accaduto nel rettangolo di gioco passa in secondo piano, rispetto a quanto si è verificato sugli spalti. Inizialmente l’aria di festa e di canti che si respirava nello stadio era magica, con i padroni di casa che hanno spinto animatamente (e in modo corretto) le rondinelle al gol del vantaggio firmato da Chancellor.
Poi, nel secondo tempo, gli animi si sono accesi oltrepassando quel limite che delinea l’essere tifoso, dalla stupidità. Insigne trasforma il rigore del pareggio, intanto sugli spalti iniziano i soliti cori di discriminazione territoriale contro la città di Napoli, alla quale siamo tristemente abituati. Passi sul “Chi non salta è napoletano”, ma il solito “Vesuvio lavali col fuoco” è già di per sé un coro che travalica di gran lunga i limiti. Eppure, la giornata di ieri ha regalato nuovi spunti e nuovi modi per dimostrarsi ancora più ignoranti al pubblico che anima gli spalti del Rigamonti.
Ieri il pericolo del “Coronavirus” è entrato prepotentemente in Italia portando con sé già 2 vittime, con 27 casi sospetti, ma i tifosi del Brescia, probabilmente, hanno pensato bene di non onorare le persone scomparse poche ore prima, e contemporaneamente anche di innovare un coro tanto terribile, quanto becero.
“Napoletano Coronavirus” si è innalzato nel cielo di Brescia per quasi 10 minuti inorridendo il mondo dello sport. Simbolo di un tifo ancora malato e di un’ignoranza che non perdona nemmeno la morte. I napoletani dopo essere stati bollati come sporchi, da lavare con il fuoco, colerosi e tanto altro, adesso vengono chiamati con l’appellativo di coronavirus.
È ridicolo che siano proprio i bresciani, popolo lombardo, a tirare in ballo una malattia che, in primis, ha colpito proprio la regione Lombarda. Ci penserà il giudice sportivo a multarli, intanto il karma ha già fatto il suo sotto forma di tiro a giro scoccato dai piedi di Fabian Ruiz.
Il Napoli vince e festeggia, il Brescia perde… in tutti i sensi.
