Chi clima ferisce, di clima perisce
OGGI SCIOPERO CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI- di Vincenzo Iommazzo-
Oggi, venerdì 15 marzo è la giornata dello sciopero mondiale per il futuro; sono 198 i Paesi che aderiscono all’iniziativa Global Strike for Future, giornata in cui scenderanno in piazza non solo i giovani, ma tutti quelli che sentono il bisogno di sollecitare i governi di tutto il mondo – in primis quello degli Stati Uniti – ad assumersi la responsabilità di contrastare i cambiamenti climatici ed agire per realizzare la “giustizia climatica”.
Ha scosso l’opinione pubblica di tutto il pianeta il grido d’allarme lanciato dalla studentessa sedicenne svedese Greta Thunberg che ogni venerdì protesta davanti al parlamento di Stoccolma esortando, con il suo comportamento, le classi dirigenti a ‘darsi una mossa’ per fermare il cambiamento climatico. Da questa coraggiosa battaglia è nato il movimento Fridays for Future che in poco più di 6 mesi ha coinvolto giovani e studenti di tutto il mondo.
In Italia il grido di allarme è stato condiviso dalla massima autorità dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il quale, nel corso di una recente visita nel bellunese ha rotto gli indugi dichiarando, senza mezzi termini, che occorre salvare il clima per salvare vite e che gli sforzi compiuti nelle conferenze internazionali che si sono succedute hanno, sin qui, conseguito risultati significativi, ma parziali e ancora insufficienti.
Aiutano a capire quanto sta succedendo i dati del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA-ISPRA), pubblicati con cadenza annuale nel rapporto “Gli indicatori del clima in Italia”.
In base a questi studi che ricostruiscono gli andamenti climatici da quando si sono potuti raccogliere dati scientifici, risulta che in Italia gli ultimi 4 anni sono stati i più caldi mai registrati, associati ad una serie di eventi meteorologici estremi che hanno determinato gravi conseguenze per la popolazione, l’ambiente e il territorio del nostro Paese. La mutazione climatica in molte regioni della terra è testimoniata da piogge di intensità e valori straordinari, a cui si associano periodi di siccità più lunghi della media climatologica nell’arco dei 12 mesi.
A scala globale, l’inizio del 2019 è stato caratterizzato da condizioni di grande impatto nei continenti, tra cui il freddo in Nord America, calore record, incendi e piogge in Australia, temperature e precipitazioni inconsuete in alcune parti del Sud America e forti nevicate sulle Alpi e sull’Himalaya.
Per lo sciopero di oggi, nel mondo sono annunciati più di 1.500 eventi: l’Italia è la seconda nazione per numero di adesioni, dopo la Germania (190) e prima degli Stati Uniti (136). Sono 178 i cortei e le manifestazioni organizzate nel nostro Paese; in Campania si registra l’adesione del Comune di Napoli che annuncia il varo di una delibera “OBC” Ossigeno bene comune e vedrà associazioni ambientaliste e collettivi studenteschi partire alle ore 9 da piazza Garibaldi e concludere la manifestazione in piazza del Plebiscito.
Alla stessa ora parte il corteo a Salerno, muovendo da piazza Sedile di Portanova con successiva discesa sul lungomare per fare tappa alla Prefettura: punto d’arrivo sulla spiaggia di Santa Teresa. Gli studenti, accogliendo il messaggio di Greta, intendono sollecitare le Istituzioni ad accelerare la riduzione delle emissioni e a sviluppare una più ampia ricerca sui temi ambientali.
Scuole mobilitate in gran numero su tutto il territorio regionale, isole comprese, con proposte di percorsi in bici, musiche, piantumazione di alberi, letture, suggerimenti di provvedimenti per liberare il mondo dalle plastiche nocive, presentazione di oggetti utili riciclati. A Calitri, in provincia di Avellino, l’istituto scolastico ‘A. M. Maffucci’ conclude la marcia in centro con un dibattito sui provvedimenti per lo sviluppo sostenibile a cui prenderà parte il sindaco Di Maio.
Lasciamo le considerazioni conclusive a Franco Marino componente del direttivo WWF Napoli. L’ambientalista dichiara: “Lo sciopero mondiale che per la prima volta vede giovani e associazioni manifestare compatti, può costituire il punto di riferimento dei governanti per guidare i prossimi, urgenti passi, nella lotta ai cambiamenti climatici. Dimostra che i cittadini di ogni nazione stanno prendendo coscienza delle conseguenze devastanti a cui può portare il disimpegno sui temi ecologici e la mancanza di rispetto per la natura e l’ambiente. Ciascuno di noi deve diventare consapevole che oggi abbiamo l’opportunità, ancora non per molto tempo, di modificare la pericolosa china sulla quale abbiamo posto il mondo ereditato dai nostri avi. La mobilitazione di tante ragazze e ragazzi deve suonare come una sveglia all’orecchio delle Istituzioni affinché dalle parole passino ai fatti e si impegnino concretamente a mettere in atto le clausole degli accordi che periodicamente stipulano”.