Il regista Duccio Forzano al GFF: “Chi ama raccontare alla fine trova il mezzo”
Determinazione e passione nei sogni del regista genovese-di Claudia Izzo
“Mi piace raccontare e chi ama raccontare, alla fine, trova il mezzo …telefonino, videocamera, penne, matite…” E’ racchiusa in questa frase tutta la passione che ha portato Duccio Forzano, a diventare il regista di fama indiscussa che oggi è.
“Il talento tu non lo riconosci, te lo riconoscono gli altri…” e così, Duccio Forzano, va come un fiume in piena a raccontare l’incoscienza, la caparbietà e la spregiudicatezza che l’hanno portato a non arrendersi mai, neanche quando la vita lo ha messo di fronte a prove difficili da superare quotidianamente. Quasi tutti, al suo posto, avrebbero gettato la spugna, ma lui, “Come Rocky Balboa”, il pugile cinematografico di Philadelphia ce l’ha fatta, e neanche sapeva che questo sarebbe diventato il titolo del suo primo libro. Pagine e pagine che i ragazzi di oggi dovrebbero leggere per rincorrere la vita ed i sogni, quando questi, sembrano svoltare altrove ed essere irraggiungibili.
La telecamera dell’amico, la voglia di provare a raccontare la vita, le emozioni, il tempo, attraverso le immagini…da qui un senso di inappagamento che porterà il futuro regista a fare mille lavori, l’imbianchino, il venditore…una vita “infame” pur di mettere i soldi da parte e comprare la prima telecamera, pur di trovare una possibilità da giocare, sul ring della vita. Mille lavori e affitti da pagare che si accumulavano nell’attesa di una svolta, nell’attesa di poter concretizzare un sogno.
“Un occhio dentro la videocamera e mi sono perso per sempre…”così Duccio, con la semplicità e la gioia che oggi si può leggere nel suo sguardo, si è rivolto alla platea di giovani, incantati da quest’uomo ricco di sensibilità e di coraggio.
Poi arriva un altro giorno di tristezza con il capo appoggiato al vetro del bus, mentre si torna a casa e, improvvisamente dal vetro Duccio Forzano legge una scritta, cercano un aiuto in un’agenzia video e tutto inizia a cambiare!
Un’altra telefonata importante sarà quella che lo porterà in seguito a realizzare il videoclip “Bolero” per Claudio Baglioni. Il sodalizio con il cantante romano lo condurrà alla direzione televisiva dei concerti di Baglioni. Come filmmaker lavorerà per il programma “Verissimo”, “Circus” di Santoro, con la RAI firma speciali su Modugno, Battisti, De Andrè, Gaber, la regia di programmi importantissimi e di videoclip quali “Sally” con Fiorela Mannoia, “Cuore di aliante” con Claudio Baglioni, “Stai con me” con i Pooh, “Per sempre” di Nina Zilli, lavora con Max Gazzè per i “I tuoi maledettissimi impegni” per cui gira il videoclip presso l’ateneo salernitano.
Tanto altro fino ai nostri giorni, traguardi e successi , ma Duccio Forzano non dimentica da dove è partito, lui che si definiva un “gatto randagio”, mostra ai ragazzi della Masterclass del Giffoni Film Festival un video in cui vi è tutto il suo mondo, vi è infatti tutto ciò che c’è dietro la direzione del Festival di Sanremo: nel video compare lui che, animosamente detta i tempi per l’utilizzo diverse telecamere, ogni istante è prezioso, non c’è spazio per errori e distrazioni. Lo sguardo di Duccio Forzano fotografa la scena, quando non la anticipa addirittura e la telecamera deve essere quella giusta, al momento giusto, ” la regia deve appassionare, emozionare, perché a casa si subisce quel che il regista rimanda”