Via dei Due Principati a Salerno: ‘A sces r’ à villa
Culturaurbana – di Daniele Magliano-
Quante volte, percorrendo Via Due Principati, noi salernitani d’un tempo l’abbiamo familiarmente nominata ‘a scesa r’ ‘a Villa ( se si procede verso il Lungomare ) oppure la sagliuta r’ ‘a Villa ( se si sale direzione rione Carmine ).Ma perché viene chiamata così? L’origine di tale nomenclatura risale a circa due secoli fa, all’inizio del XIX secolo, allorquando, accanto ai primi interventi focalizzanti le vie Delle Calabrie e Dei Due Principati, in prossimità degli ingressi principali della città stessa, si effettuarono lavori di rifacimento basolato con la realizzazione di passeggiatoi laterali adornati da piantumazioni di varie specie finalizzati alla progettazione di villette e boschetti di pubblico passeggio, tutto questo solo per rendere più graziosi gli ingressi in città, senza quindi toccare minimamente il nucleo urbano vero e proprio.
Si vollero realizzare due Ville Comunali, una ad ovest e un’altra ad est della città. Nel 1816 gli ingegneri Bellini e Scodes progettarono la prima sistemazione per una Villa Comunale posizionandola nell’area di risulta tra la chiesa dell’Annunziata e il largo di Santa Teresa. Nella parte orientale di Salerno, salendo dalla Strada Regia delle Calabrie, l’attuale Corso Garibaldi, su Via Due Principati, s’incontrava inoltre sulla sinistra una ulteriore Villetta Comunale , posta ad est della città, il cui progetto fu discusso e realizzato tra il 1824 e il 1827. La sua progettazione partì da una sorta di risistemazione di un vecchio boschetto presente a oriente del Capoluogo il cui progettista fu l’ingegnere L. Olivieri “ Pianta geometrica della Villetta all’ingresso della strada dè Due Principati colle giunte, e riduzioni da farvisi” (Archivio di Stato di Salerno). Inoltre il disegno della ringhiera di legno realizzata lungo il lato orientale della stessa Villetta fu redatto dall’architetto Domenicantonio Napoli. A tal proposito si evidenzia il progetto del prospetto ingresso “ Prospetto della ringhiera di legno per la Villetta sulla Strada dè Due Principati ” dove si evidenziano, oltre al cancello d’ingresso, i due piedistalli che chiudono il cancello stesso , leggermente più alti degli altri e con un intonaco bugnato, inoltre, posizionati su tali piedistalli, si notano due vasi di creta in stile neoclassico (Archivio di Stato di Salerno). Interessante, poi, risulta la descrizione del progetto dell’architetto e il costo complessivo per la sua realizzazione “ Progetto della spesa che può bisognare di una ringhiera di legno sostenuta da piedistalli di fabbrica per ergersi lungo il lato orientale della Villetta verso la strada dè Due Principati ”; si prevedevano 38 piedistalli di pietra di tufo napoletana da porsi a limite del lato orientale della Villetta con funzione di sostegno della ringhiera stessa di essenza lignea di castagno. Di rilievo è poi l’organizzazione del parco urbano in cui si denota un chiaro riferimento alla tipologia di giardino all’inglese che spesso ricorre nelle varie proposte progettuali dell’epoca. Intanto alla metà del XIX secolo la Villetta si trovava già in precarie condizioni tanto da portare il Comune, che accusava gravi ristrettezze economiche, ad avanzare la proposta di un contratto di censuazione della Villetta ricavandone chiaramente un vantaggio economico. Il 3 maggio 1854 il signor Francesco Conforti chiese all’allora Intendenza della Provincia del Principato Citra di poter occupare pochi palmi di suolo pubblico a titolo gratuito e che potesse pagare soltanto l’importo del lato appartenente alla Villetta, tutto questo per costruire, in linea con altre sue proprietà, un fabbricato con dei magazzini. Nel frattempo il Comune di Salerno rifiutò la proposta del signor Conforti, proponendo invece l’acquisto dell’intera Villetta. Alla fine del 1855 l’Intendenza, con una lettera al Sindaco di Salerno, ipotizzò l’alienazione dell’intera superficie, esponendo la necessità di venire a conoscenza se il signor Conforti fosse d’accordo ad acquistarla interamente. Il 27 dicembre 1855 il signor Conforti dichiarò al signor Sindaco di voler prendere a censo affrancabile la Villetta Comunale ed in più parte del suolo pubblico posto su via Marina. Il giorno successivo venne dato l’incarico agli architetti Michele Santoro e Luigi Rocco di fare una valutazione dell’intera Villetta : “ l’anno 1855 il giorno 28 dicembre palazzo Comunale in Salerno. Trovatosi riunito il Decurionato ha approvato il voto della maggioranza di questo Collegio in data 1° agosto ultimo , pel quale si proponeva l’alienazione della Villetta Comunale, e però era necessario interrogarsi il Sig. Francesco Conforti se intende acquistarla tutta, e se per la via di censuazione.”
Nel luglio del 1856 si presentò al Sindaco di Salerno, a firma degli architetti Santoro e Rocco, la perizia accompagnata da una pianta della Villetta con una minuziosa descrizione (Archivio Storico del Comune di Salerno). Nel novembre dello stesso anno il signor Conforti manifestò all’Intendenza la volontà di acquistare per censuazione l’intera Villetta Comunale. Due mesi dopo si propose la licitazione ovvero la vendita all’asta da parte del Comune di tutta la Villetta. Il 7 febbraio 1857 il Sindaco di Salerno Bottiglieri decise dunque la subasta preparatoria sulla Villetta , base della quale di ducati 1338 e grana 36. Tra i mesi di febbraio e marzo 1857, Bottiglieri presentò ai cittadini le subaste preparatorie e definitive e l’asta effettiva per la vendita della Villetta Comunale che poi venne acquistata definitivamente dalla famiglia Conforti : “ … né essendo comparsi altri a sovraimporre anche dietro i ripetuti bandi abbiamo perciò ad essi Signori Conforti solidamente aggiudicato la vendita della Villetta Comunale per lo prezzo netto di Ducati mille seicento cinquanta , e con i patti , e condizioni innanzi trascritte e della perizia del quattro luglio….”. Da quel momento la Villetta, già chiusa al pubblico da un ventennio, perse ogni sua funzione e in breve tempo scomparve….ma, per fortuna, il suo nome è rimasto indelebile e ancora oggi noi salernitani la nominiamo quando attraversiamo Via Due Principati!
Le fotografie sono a cura dell’Arch. Daniele Magliano
