Varsavia, un dipinto di Canaletto per rinascere
Taccuino di viaggio —
di Valeria Saggese
“La bellezza salverà il mondo” è un frase abusata ma veritiera soprattutto se associata a storie come quella di Varsavia. Se bellezza equivale ad arte, allora questa storia affascina anche di più. La città polacca, rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita così com’era grazie un dipinto di Bernardo Bellotto, alias Canaletto.
La luce fioca di del suo centro storico riscalda il cuore anche se le temperature invernali sono molto rigide. I suoi lampioni accendono tiepidamente i colori dei suoi edifici che brillano anche se è sera. È un paesaggio reale ma sembra di trovarsi in pieno ‘800.
Carrozze di cavalli attraversano il centro storico, nominato patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1980.
La Musica che risuona è quella di Chopin. Un suo notturno mi accompagna per le strade di Stare Miasto, centro storico di questa Capitale, così antica, così moderna.
Anche l’aeroporto si chiama Fryderyk Chopin, compositore romantico di cui i Polacchi ne vanno fieri e in ogni luogo della città c’è qualcosa a lui dedicato.
Da qui si può raggiungere il centro di Varsavia in vari modi, anche i bus di linea sono molto comodi e funzionanti e in meno di mezz’ora eccomi arrivata.
A Nowe Miasto (centro nuovo) edifici si ergono tra stradoni di una capitale attenta alla cultura che ospita studenti di ogni nazionalità. E’ una città viva che parla tante lingue, in cui i numerosissimi eventi culturali si fondono tra i concerti di musica classica e musica jazz.
Salendo in cima al Palazzo della cultura, situato in un punto nevralgico della città, è possibile anche ammirare Varsavia dall’alto, questa città bagnata dalla Vistola che fonde benissimo l’architettura antica con quella contemporanea.
Nella piazza del Castello si erge la Colonna Sigismondo in memoria del monarca che trasferì la capitale da Cracovia e Varsavia, a cavallo tra il XVI ed il XVII secolo. Da questo punto si possono intraprendere tutte le suggestive strade e percorrere la città vecchia. Via Piwna è una di questa; qui si trova La chiesa di San Martino, mentre su via Świętojańska si affacciano la cattedrale di San Giovanni e la chiesa gesuita di Santa Maria Misericordiosa.
Passeggiando tra i colori pastello degli edifici si arriva nella meravigliosa quattrocentesca Rynek Nowego Miasta (nuova piazza del mercato); tra negozi di antiquariato, fiori e mercatini si erge la statua di una Sirena. La Vistola bagna la capitale e scendendo centinaia di gradini tra le casette del centro storico si può passeggiare lungo le rive del fiume.
Tornando a piazza del Castello, lasciando alle spalle la città vecchia, intraprendo la strada Reale. Percorrendo via Krakowskie Przedmieście, strada con edifici risalenti per lo più al XVII e XVIII secolo, si può vedere il palazzo Presidenziale di Varsavia e solo qualche centinaia di metri più avanti ci si trova all’ingresso principale dell’Università.
Dall’altro lato della strada vi è quella che fu la residenza di Chopin, oggi adibita a museo. La vicina chiesa di Santa Croce, conserva, invece, il cuore del musicista. Trovarsi davanti a quella colonna è una sensazione indescrivibile: è proprio dal quel cuore che scaturivano le emozioni del compositore. È da lì che fuoriuscivano melodie divenute eterne.
Continuando sulla stessa strada che prende poi il nome di Nowy Świat, ci si trova tra negozi eleganti, caffe’, ristoranti e librerie. Proseguendo ancora, viale Aleje Jerozolimskie, condurrà direttamente a Lazienki Park, uno dei parchi più suggestivi della città. Anche qui vi è un monumento dedicato a Chopin e nella bella stagione è possibile ascoltare concerti dedicati al compositore proprio dove si erge la statua. Passeggiando tra gli alberi, lungo il sentiero che costeggia il lago si giunge al Palazzo sull’acqua, residenza estiva di Stanislao Augusto Poniatowski, un edificio bianco che crea un’atmosfera pittoresca in quanto sembra essere sospeso sull’acqua. Palazzo Myśliewicki, Vecchio Palazzo del Corpo di Guardia, l’ Anfiteatro estivo e Palazzo Belwederski completano questo percorso reale tra favola e incanto.
foto a cura di Valeria Saggese